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Un pilota perde i sensi e l’altro è in bagno: la storia dell’aereo Lufhtansa in volo per 10 minuti senza supervisione umana

17 Maggio 2025 - 12:44 Ugo Milano
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I dettagli della vicenda sono emersi dalla relazione delle autorità spagnole per la sicurezza aerea. Che cosa è successo ai comandi dell'aero dopo il malore del pilota rimasto da solo

Un aereo di Lufthansa partito da Francoforte e diretto a Siviglia ha volato per circa dieci minuti con il pilota automatico e senza alcuna supervisione umana. Al contrario di quanto potrebbe sembrare, non si è trattato di un esperimento tecnologico, ma di un’emergenza in alta quota i cui dettagli – ricostruiti da Leonard Berberi sul Corriere – sono stati resi noti solo in questi giorni, dopo che le autorità spagnole della sicurezza aerea hanno pubblicato i risultati dell’indagine a riguardo.

Il malore in cabina di pilotaggio

Il fatto risale al febbraio 2024 e riguarda un Airbus A321 di Lufthansa, con a bordo 199 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Verso le 11.20, si legge nel rapporto, i due piloti parlano «della situazione meteorologica e sull’aeromobile». Undici minuti più tardi, quando l’aereo si trova già sulla Penisola Iberica e procede a una velocità di quasi mille chilometri orari, il comandante va in bagno e poi «utilizza la procedura standard di ingresso per accedere alla cabina di pilotaggio». Solitamente, chi è all’interno della cabina – in questo caso il primo ufficiale – riceve un avviso sonoro, controlla la telecamera e apre la porta. Invece, trascorsi diversi secondi, il primo ufficiale non autorizza e la porta non si sblocca.

L’atterraggio di emergenza

A quel punto, il comandante del volo digita il codice segreto per l’accesso di emergenza, così da riprendere il controllo della situazione. Pochi attimi prima di completare la sequenza di cifre, è il primo ufficiale ad aprire finalmente la porta. Il co-pilota appare «pallido e sudato»: ha avuto un malore mentre il comandante del volo era in bagno. A quel punto, intervengono gli assistenti di volo e un passeggero-medico, che sospetta un problema cardiaco. Il comandante, che alle 11.42 si rimette ai comandi e contatta il centro radar, decide di deviare verso l’aeroporto più vicino, quello di Madrid, per far intervenire il personale medico a terra.

I dieci minuti di volo senza supervisione umana

La vicenda si è risolta senza conseguenze per tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio, ma è solo grazie ai sofisticati sistemi di sicurezza che si è riusciti a evitare il peggio. Analizzando i dati delle scatole nere, infatti, gli investigatori hanno notato che – dopo aver perso conoscenza – il primo ufficiale ha «involontariamente azionato interruttori e ha agito sui comandi di volo», ma il pilota automatico ha mantenuto la rotta di volo per circa dieci minuti anche senza la supervisione umana.

Foto copertina: EPA/Toms Kalnins

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