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Emanuele De Maria, la vittima Chamila Wijesuriya si era confidata con una collega: «Mi chiede soldi»

17 Maggio 2025 - 19:51 Ygnazia Cigna
A confermare la preoccupazione della donna per le richieste di denaro è anche una fotografia trovata nel suo telefono

Emergono nuovi dettagli sul dramma consumatosi all’Hotel Berna di Milano, dove Emanuele De Maria avrebbe ucciso la collega Chamila Wijesuriya, ferito gravemente un altro dipendente e, infine, si è tolto la vita lanciandosi dal Duomo. Secondo la testimonianza di una collega raccolta dagli investigatori, la 50enne Chamila era profondamente preoccupata per le richieste di denaro che il 35enne le rivolgeva con insistenza, oltre ad avere paura – come già emerso da altre testimonianze – che lui potesse farle del male. Gli inquirenti della squadra mobile, in questi giorni, hanno ascoltato i colleghi che lavoravano all’Hotel Berna per ricostruire eventuali segnali di allarme ignorati e capire se si poteva prevenire il tragico epilogo. A confermare la preoccupazione di Wijesuriya per le richieste di soldi è anche una fotografia trovata nel telefono della vittima, che rafforzerebbe la versione della collega.

Il detenuto «totalmente equilibrato»

Nei giorni scorsi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Milano una relazione urgente sul caso, con la richiesta di tutti gli atti riguardanti le valutazioni psicologiche e il percorso di lavoro esterno di De Maria, considerato fino a poco tempo fa «un detenuto modello» nel carcere di Bollate. Il team di educatori e psicologi del carcere di Bollate, infatti, lo avevano definito una persona «totalmente equilibrata che non presenta scompensi psichici» e che avrebbe coltivato «relazioni affettive» sul luogo di lavoro. Descrizioni presenti in due relazioni dell’istituto penitenziario, una del 2023 e una del 2024.

La realtà descritta dai colleghi

Diversa, invece, la realtà descritta dai colleghi. Nell’hotel dove lavoravano, l’uomo aveva fatto diverse scenate di gelosia. «Mi diceva che cominciava a diventare morboso nei suoi confronti. Negli ultimi tempi era geloso, in alcune occasioni ha fatto delle scenate all’interno dell’hotel», ha raccontato una collega. «Una volta lei ha poggiato le mani sulle spalle di un collega. De Maria ha visto questa cosa ed è completamente impazzito», ha aggiunto. Mentre un altro collega ancora, sentito nei giorni scorsi, ha riferito di aver messo una pulce nell’orecchio alla donna: «Una volta li ho visti che si appartavano. Ho messo in guardia Chamila, le ho detto di fare attenzione a quell’uomo parlandole della sua vicenda giudiziaria e criminale».

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