Le minacce in tribunale: «Ti taglio la testa, vi brucio tutti…». Aggredisce l’ex moglie, poi passa alla giudice: arriva la condanna


Era dicembre 2024, quando un uomo ha dato in escandescenza durante un’udienza nel tribunale di Milano. All’epoca l’uomo era indagato per stalking, ma la procura aveva chiesto l’archiviazione. L’ex moglie si era opposta e proprio quel giorno la gip di Milano avrebbe dovuto decidere sul caso. Lei stessa però è diventata il bersaglio della rabbia dell’uomo. Furioso con l’ex moglie, ha iniziato a urlare: «Ti taglio la testa… vi brucio tutti». L’uomo ha anche aggredito fisicamente un’avvocata e si è lanciato contro la giudice per le indagini preliminari, tentando di aggredirla.
La condanna a quasi due anni
Dopo quasi sei mesi, il gup di Milano, Giulio Fanales, ha condannato l’uomo a un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione con rito abbreviato. I reati contestati sono stalking e minacce ai danni dell’ex moglie. La pronuncia arriva al termine di un nuovo filone d’indagine, avviato proprio dopo l’episodio di violenza in aula.
Il terrore in tribunale
Il giorno dell’udienza, la situazione è degenerata in pochi minuti: l’uomo ha urlato, insultato e minacciato per oltre un quarto d’ora, terrorizzando tutti i presenti nell’ufficio della gip Sonia Mancini. La giudice si è trovata l’uomo faccia a faccia, a pochi centimetri dal volto, mentre inveiva contro di lei in maniera furiosa. Solo grazie all’intervento di un addetto alla sicurezza privata del Palazzo di Giustizia si è riusciti a riportare la calma, allontanando l’uomo dalla stanza.
Intervengono carabinieri e vertici del Tribunale
Dopo l’allontanamento, sono intervenuti i carabinieri del presidio interno del tribunale per identificarlo e denunciarlo. Anche il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, è stato coinvolto per raccogliere tutte le informazioni utili alla redazione di un’annotazione ufficiale sull’accaduto.
La competenza passa a Brescia
Per quanto riguarda il procedimento legato all’aggressione verbale alla giudice, la competenza è dei magistrati di Brescia, in osservanza della normativa che prevede lo spostamento del fascicolo per garantire l’imparzialità del giudizio quando sono coinvolti magistrati in servizio nello stesso distretto.