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La sorella di Giulia Tramontano contro la famiglia Impagnatiello: «Così aiuta l’assassino». L’accusa sull’auto del delitto e il risarcimento

27 Maggio 2025 - 23:42 Ugo Milano
giulia tramontano chiara impagnatiello auto
giulia tramontano chiara impagnatiello auto
Dure parole della sorella della vittima condanna la famiglia di Impagnatiello, condannato all'ergastolo, per essersi intestata l’auto usata per trasportare il cadavere. La stessa, ora utilizzata per fini quotidiani, secondo Chiara andava sequestrata come possibile risarcimento

Una macchina che è stata parte del delitto, trovata macchiata di sangue e dove il corpo della giovane Giulia Tramontano, uccisa due anni fa, il 27 maggio 2023. dal compagno Alessandro Impagnatiello quando era incinta di sette mesi del piccolo Thiago. E che ora la famiglia del reo confesso si è intestata per accompagnare a scuola quelli che sarebbero stati i cuginetti proprio del piccolo Thiago. È una situazione che ha dell’assurdo quella che Chiara Tramontano, sorella della vittima, ha raccontato ai microfoni della trasmissione 5 in condotta su Rai Radio2. «Questo è il livello, hanno manifestato quello che sono: l’atto di intestarsi l’auto per poi rivendere eventualmente, sottraendola a quello che poteva essere un risarcimento, è ignobile».

L’auto del delitto e l’ultima visita di Chiara: «È venuta per lo scudetto del Napoli nel 2023»

Non una macchina qualunque ma la T-roc bianca su cui, tre giorni dopo l’assassinio della compagna con 37 coltellate, Impagnatiello aveva caricato il cadavere per poi disfarsene la sera dietro ad alcuni box auto non lontani dalla loro abitazione a Senago, nel Milanese. Quella stessa auto in cui, dopo aver provato a bruciarlo per tre volte, il corpo della donna era rimasto mentre lui mangiava tranquillamente pranzo con sua madre. «La giustizia è arrivata, ma non la pace. Non la cerco neanche, è presto», ha detto Chiara Tramontano, autrice per Cairo Editore del libro Non smetterò mai di cercarti. «L’ultima volta che Giulia è venuta a casa, il Napoli aveva vinto lo scudetto nel 2023. Ora c’è di nuovo la stessa festa ma Giulia non è venuta a casa».

La critica alla famiglia di Impagnatiello: «Volevano nascondere o agevolare l’assassino»

Ma l’intestazione dell’auto non è l’unica critica che la sorella della vittima muove alla famiglia del condannato. «La famiglia di Impagnatiello ha avuto una partecipazione un po’ troppo attiva in questo processo», ha spiegato ai microfoni di Rai Radio2. «Forse anche per nascondere o semplicemente agevolare l’assassino. Ma se sei umano capisci che esiste una cosa che si chiama giustizia e fai un passo indietro». E anche per questo, per non limitare sua sorella Giulia a vittima di un femminicidio e nome ricorrente nella cronaca, Chiara ha scritto il libro: «Non volevo che il suo nome fosse solo legato all’omicidio. Era importante per me ricostruire un ritratto che prescindesse da questa tragedia».

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