Gli abitanti del villaggio sulle Alpi salvati dagli scienziati, la previsione sul crollo del ghiacciaio che ha travolto Blatten – Il video
Un enorme blocco del ghiacciaio Birch si è staccato, mercoledì 28 maggio, innescando una colata di ghiaccio, fango e detriti che ha sepolto la maggior parte del villaggio di Blatten, a 1.500 metri di altitudine, nella valle di Loetschental, nel Canton Vallese, in Svizzera. Il crollo del ghiacciaio però non è stata una cosa improvvisa: lo sgretolamento di una cresta aveva già allertato le autorità locali lo scorso 19 maggio, che avevano tenuto monitorata la situazione e avevano deciso di evacuare i circa 300 abitanti del villaggio. Il distaccamento ha causato un terremoto di magnitudo 3,1 sulla scala Richter e ha ostruito anche il corso del torrente Lonza a causa della massa alta diversi metri.
Il momento del crollo
Già dal 19 maggio, i geologi avevano segnalato un imminente crollo, avendo riscontrato un’instabilità strutturale nella montagna sovrastante il ghiacciaio. Nelle settimane precedenti al disastro, milioni di metri cubi di roccia e terreno si erano disgregati, trascinando con sé una consistente porzione della massa glaciale. I numerosi video diffusi sui social media mostrano il momento del crollo parziale del ghiacciaio, con una densa nube di detriti che si è riversata dalla montagna verso la valle. Dopo il crollo il panorama è assolutamente desolato.
La devastazione dopo la valanga
Ciò che emerge è unicamente la devastazione della valanga: non ci sono più strade né case, completamente coperte da fango, ghiaccio e detriti. «Abbiamo perso il nostro villaggio», ha dichiarato il sindaco di Blatten, Matthias Bellwald. «Il villaggio è sotto le macerie, ma lo ricostruiremo». Nonostante le autorità avessero evacuato preventivamente il villaggio, un uomo di 64 anni non residente nel villaggio, attualmente risulta essere disperso. Non si registrano altri feriti tra gli abitanti, ma l’entità dei danni è considerevole.
L’allarme dei glaciologi svizzeri
A partire dalla metà degli anni ’90 i «Bergstuerze», cioè i crolli della montagna, in Svizzera sono diventati molto più frequenti, anche con conseguenze tragiche. I glaciologi svizzeri hanno sempre espresso la loro preoccupazione per il disgelo osservato negli ultimi anni, in gran parte attribuito al riscaldamento globale, che ha accelerato il ritiro dei ghiacciai in Svizzera. Ed è proprio grazie a loro se l’intero paese, animali (ovviamente) compresi, era stato evacuato preventivamente. Alcuni video, infatti, mostrano che le operazioni di evacuazione hanno portato in sicurezza anche alcune mucche degli allevamenti circostanti il villaggio. Il ghiacciaio Birch era sotto osservazione da tempo. Nei giorni scorsi a causa di una frana si erano accumulati sul ghiacciaio circa 9 milioni di tonnellate di detriti, erano aumentati i crepacci e il fronte avanzava di una decina di metri al giorno. L’instabilità del ghiacciaio mostrava l’inizio di un lento e inesorabile movimento che è culminato nel crollo. I servizi di emergenza, attualmente sul posto, stanno lavorando per valutare l’entità dei danni e coordinare le operazioni di intervento.