Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElon MuskFemminicidiGaza
ATTUALITÀChiara PoggiFemminicidiInchiesteLombardiaOmicidiPavia

Garlasco, sms e telefonate di Sempio agli amici poco dopo il delitto: smentito il loro alibi. Scomparsa la borsetta di Chiara: «Un furto»

31 Maggio 2025 - 09:42 Filippo di Chio
garlasco chiara poggi andrea sempio
garlasco chiara poggi andrea sempio
Gli inquirenti stanno tentando di chiarire il contenuto di sei contatti che l'indagato avrebbe avuto con gli amici

Andrea Sempio avrebbe contattato telefonicamente sei volte i due amici Mattia Capra e Roberto Freddi la mattina del 13 agosto 2007, quando nella villetta di via Pascoli a Garlasco la 26enne Chiara Poggi fu massacrata. Sei contatti di cui, come scrive nell’edizione odierna La Stampa, non c’è la minima traccia nei verbali delle prime indagini ma su cui gli inquirenti si starebbero concentrando per capire se possano riscrivere le tempistiche del delitto. Secondo la ricostruzione del processo Stasi bis, in cui l’allora fidanzato della vittima fu condannato a sedici anni, Chiara Poggi sarebbe stata uccisa dal 24enne tra le 9.12, momento in cui stacca l’allarme, e le 9.36, quando Alberto Stasi inizia a lavorare alla tesi universitaria. Per la procura di Pavia, però, le nuove indagini dovrebbero comprendere un lasso di tempo ben più ampio, dalle 7 di mattina alle 14.

I sei contatti tra Sempio e gli amici: sms e telefonate

Andrea Sempio, unico indagato nelle nuove clamorose indagini con l’accusa di omicidio volontario in concorso con ignoti, avrebbe contattato i suoi due amici tra le 9.58 e le 12.18. Entrambi, Roberto Freddi e Mattia Capra, erano della cerchia di amici di Marco Poggi, fratello della vittima, e di Angela Taccia, ora legale dello stesso Sempio. Il primo contatto avviene alle 9.58, una telefonata di Sempio a Capra di un secondo: probabilmente è rimasta senza risposta. Alle 11.10 Capra manda un sms a Sempio, che lo richiama 15 minuti dopo. Questa volta la telefonata dura 40 secondi. Poi, alle 11.59, l’oggi 37enne contatta via sms Freddi. L’amico risponde alle 12.12 e Sempio ribatte alle 12.18. In quel frangente, intorno alle 12.17, Sempio contatta di nuovo Capra con una telefonata.

L’alibi smentito dei due amici

Sei chiamate potenzialmente innocue, normali tra amici che si frequentano. Ma che secondo gli investigatori potrebbero indicare una pista ben precisa. È complicato analizzare quelle telefonate perché all’epoca, durante le indagini del 2007, i tabulati del cellulare vennero richiesti solo per Alberto Stasi. Oggi il Nucleo investigativo di Milano si dovrà accontentare di quelli generici della cella di Garlasco, che però ha già fornito qualche elemento di interesse. Sia Mattia Capra che Roberto Freddi, che come altri assidui frequentatori della villetta nelle prossime settimane dovranno sottoporsi al prelievo del Dna, all’epoca avevano raccontato di essere sempre rimasti a Garlasco in quel 13 agosto 2007. Dai tabulati, invece, risulta che entrambi siano usciti dal paese poco prima delle 10 per poi tornare più tardi: Freddi alle 11.10, Capra alle 12.12. C’è poi un altro elemento: alle 11.25 Sempio ricevette una telefonata dal telefono di casa al suo cellulare.

La borsetta di Chiara Poggi e lo scontrino

Quanto erano frequenti le visite del gruppo di amici di Marco Poggi? Avevano davvero accesso a tutti i piani della villetta, come ha sostenuto Sempio negli ultimi mesi, oppure solo al pianoterra e alla stanza di Chiara al primo piano, come avevano sostenuto nel 2007? Sono tutti elementi su cui gli investigatori stanno ancora tentando di fare luce. Così come rimane da chiarire il mistero della borsetta di Chiara scomparsa: immortalata da una delle prime foto del sopralluogo, poi svanita nel nulla.

Un elemento potenzialmente di grande interesse dato che da quella Pinko bag spunta lo contrino della pizza che la 26enne aveva mangiato con il fidanzato Alberto Stasi la sera prima dell’omicidio. Ma di quella borsetta, nei verbali del 2007, non c’è traccia. Secodo Libero fu acquisita, riconsegnata alla famiglia di Chiara e poi rubata dalla casa di Gropello Cairoli, da cui la famiglia Poggi si trasferì durante le indagini. Ma di quel furto non risultano denunce.

leggi anche