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L’Ucraina distrugge i bombardieri di Putin. Droni low-cost nascosti nei camion fino in Siberia: così i servizi di Kiev hanno beffato la Russia – I video

01 Giugno 2025 - 18:02 Simone Disegni
L'operazione «Spiderweb» dell'intelligence ucraina alla vigilia dei negoziati di Istanbul: distrutti 41 bombardieri. La Russia ammette lo smacco ma annuncia «l'arresto dei responsabili»

I servizi segreti ucraini hanno condotto nella giornata di oggi, domenica 1° giugno, un’operazione senza precedenti contro diverse basi militari russe, distruggendo decine di bombardieri strategici. Sarebbero 41 quelli già fatti a pezzi dai colpi sparati da droni ucraini introdotti surrettiziamente in territorio nemico, sino alla lontanissima Siberia. Stando a quanto lasciano filtrare fonti dell’intelligence ucraina, gli uomini dell’Sbu avrebbe caricato piccoli droni modello FPV – fabbricabili a basso costo anche con stampanti 3D – su dei camion che sono poi stati fatti entrare in Russia, quindi messi in marcia sin nei pressi delle basi aeree nemiche, anche a migliaia di chilometri di distanza. Una volta giunti a destinazione, agenti al servizio di Kiev avrebbero assicurato che i camion sostassero sotto i tetti di alcune case mobili in legno appositamente predisposte. Al momento del via libera, oggi, i tetti degli edifici sono stati aperti a distanza e i droni sono stati lanciati a sorpresa per colpire i bombardieri russi.

L’operazione «teleguidata» da Zelensky e la reazione di Mosca

L’operazione indicata col nome in codice «Spiderweb», che ricorda per azzardo tattico e tecnico quelle su cui ha fatto scuola il Mossad israeliano, sarebbe stata preparata per oltre un anno e mezzo, fanno filtrare ancora fonti dell’intelligence di Kiev, e supervisionata personalmente da Volodymyr Zelensky. Nel pomeriggio la Russia ha confermato di aver subito l’operazione d’intelligence contro quattro aeroporti militari, dove in effetti «alcuni aerei sono in fiamme». Secondo il ministero della difesa di Mosca sarebbero andati a segno gli attacchi contro gli aeroporti delle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur, mentre sarebbero stati «respinti» quelli contro le basi situate nelle regioni di Ivanovo, Ryazan e Amur. I responsabili di tali «attacchi terroristici» sarebbero già stati arrestati, si affretta ad aggiungere la Russia, senza fornire dettagli al riguardo. Per Vladimir Putin si tratta però di un’evidente débacle alla vigilia del nuovo round di negoziati diretti mediati da Usa e Turchia, che dovrebbe aprirsi lunedì a Istanbul.

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