Corteo per Gaza a Roma: «Siamo oltre 300mila». Lo striscione «Stop al massacro» davanti alle bandiere di Palestina, Israele e della Pace – Il video
Sono «oltre 300mila» i partecipanti della manifestazione per Gaza a Roma, secondo quanto dichiarato dagli organizzatori dal palco. Il corteo, promosso da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, è partito da Piazza Vittorio per concludersi a Piazza San Giovanni, dove si sono svolti gli interventi dal palco. «La piazza è stracolma e non si riesce a vedere la coda del corteo. Una grandissima risposta», ha affermato la giornalista Valentina Petrini, moderatrice dell’iniziativa. Tra gli interventi, ha preso la parola anche un ragazzo di 18 anni proveniente da Tel Aviv, obiettore di coscienza, che ha raccontato la sua scelta di rifiutare l’arruolamento nell’esercito israeliano in segno di protesta contro i bombardamenti su Gaza. I leader di Pd, Elly Schlein, del M5s Giuseppe Conte e di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno chiuso la manifestazione cantando insieme Bella Ciao e lanciando un appello al voto: «Ci eravamo dimenticati… Andiamo tutti a votare 8 e 9 giugno!».
Schlein: «In piazza c’è l’altra Italia, Meloni l’ascolti»
«Il governo deve uscire dal silenzio complice. Faccia atti concreti e condanni quello che accade, non delegittimando le Corti internazionali, dia un segnale non rinnovando il memorandum di collaborazione militare con Israele. Mi rivolgo a Meloni: ascolta questa piazza e riconosci lo Stato di Palestina, perché anche loro come gli israeliani hanno diritto di vivere in sicurezza», ha detto la leader dem dal palco di Piazza San Giovanni a Roma. «Non ci sentiamo rappresentati da un governo che volta la faccia dall’altra parte. Dico a Meloni: ascoltate questa piazza, che lancia un messaggio chiaro, Palestina libera, due popoli e due Stati. Voi mostrate un’altra Italia rispetto a questo governo, un’Italia che non tace», ha concluso.
Conte: «Bello mescolare le bandiere per una giusta causa»
«Su questi temi concreti noi ci siamo con chiarezza, forza e determinazione. A noi piace mescolare le bandiere per una giusta causa», ha affermato il presidente del M5s, Giuseppe Conte. «Di fatto è già successo. È successo per altri progetti politici, per altri obiettivi politici. Ci sono già degli obiettivi che hanno visto le nostre bandiere mescolarsi per rafforzare l’azione politica. Non ci siamo mai sottratti quando c’è un progetto che a noi sta a cuore, come sul salario minimo e anche qui per Gaza», conclude il leader 5s.
«Gaza stop al massacro. Basta complicità»
Dietro uno striscione con scritto «Gaza stop al massacro. Basta complicità», colorata con il verde-bianco-nero-rosso della bandiera palestinese, era partito il corteo «In piazza per Gaza». Presenti la segretaria dem Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte e i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. L’ultimo leader a raggiungere la manifestazione è stato proprio Conte, che è arrivato una ventina di minuti dopo l’orario stabilito per la partenza, e ha quindi costretto il corteo ad attenderlo.

L’attacco di Schlein: «Meloni tace, noi no»
«È un’enorme risposta di partecipazione per dire basta al massacro dei palestinesi e ai crimini del governo Netanyahu», ha esordito così Schlein poco prima che la manifestazione partisse. «È un’altra Italia che non tace, come fa il governo Meloni. Un’Italia che vuole il riconoscimento dello Stato palestinese e questa è l’Italia che vogliamo». Il corteo ha poi iniziato a srotolarsi per Roma al suono di «Bella ciao». Presente una grossa bandiera palestinese a cui è stata apposta la rappresentazione dell’immagine di Guernica di Pablo Picasso, celebre dipinto che raffigura il massacro della popolazione civile durante la guerra civile spagnola.

Gli striscioni contro Meloni
In piazza sono presenti alcuni manifestanti con la bandiera palestinese in vita e, legata sulla schiena, la foto del presidente israeliano Benjamin Netanyahu insieme alla premier Giorgia Meloni, accostata a quella di Mussolini e Hitler. Poco sotto la scritta «Oggi come ieri, sempre dalla parte della criminalità». Nel corteo è comparso un altro cartello contro la premier: «Sono padre, sono cristiano, sono nonno, sono italiano, non sono assassino». Chiaro sarcasmo in contrapposizione alle celebri parole recitate dalla leader di FdI. In piazza San Giovanni è stato organizzato un flash mob, dove alcuni manifestanti hanno fatto risuonare le sirene antiaereo mentre cinque donne hanno stretto a sé dei fagotti insanguinanti simulando i neonati morti a Gaza.