Referendum e ballottaggi 8 e 9 giugno 2025, affluenza al 16% alle 19. Urne aperte fino alle 23


Alle 19 l’affluenza ai referendum su lavoro e cittadinanza si attesta intorno al 16 per cento (16,2). È quanto emerge dai dati del portale Eligendo e del Viminale. Le urne resteranno aperte fino alle 23 di oggi e riapriranno lunedì dalle 7 alle 15. Perché i referendum siano considerati validi, è necessario che si rechi alle urne almeno il 50 per cento degli aventi diritto, pari a circa 25 milioni di elettori. Alle 12, l’affluenza era di poco sopra il 7% (7,4). Il dato successivo sarà diffuso alle 23, alla chiusura dei seggi per la prima giornata di voto.
Il dato nelle grandi città
Come già emerso nel rilevamento delle 12, anche nel secondo aggiornamento l’affluenza risulta nettamente più alta nei grandi centri urbani: a Roma, Torino e Genova ha superato il 20 per cento, con un distacco di almeno 5 punti rispetto alla media nazionale.
June 8, 2025
Meloni è andata al seggio questa sera
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata al seggio questa sera. Lo si apprende dal suo staff. Nei giorni scorsi la premier ha spiegato la sua intenzione di recarsi al seggio senza ritirare le schede dei cinque referendum.
Schlein: «Vigiliamo su cosa accade nei seggi»
«Ci stiamo informando di tutto. Abbiamo i nostri rappresentanti nei seggi e prendiamo nota di tutto» lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein rispondendo ad alcune elettrici che, all’uscita del seggio, le fanno presente che, molte volte, il personale addetto chiede se si vogliono o meno ritirare le schede per votare per i 5 referendum. Poi, ai fotografi che le chiedono se intendesse fare un appello al voto risponde: «No, oggi è silenzio elettorale».
L’affluenza alle 12 del primo giorno di referendum
L’affluenza alle urne ha mostrato qualche differenza territoriale. A livello geografico, la partecipazione è stata più alta nel centro-nord del Paese: il Centro ha registrato l’8,5%, seguito dal Nord Est (8,4%) e dal Nord Ovest (8,2%). Il Sud si ferma al 5,7%, mentre nelle Isole si scende al 5%. Anche la dimensione dei comuni ha inciso in modo significativo: nei centri con oltre 100mila abitanti l’affluenza ha raggiunto il 9,1%, mentre nei piccoli comuni sotto i 10mila abitanti è scesa al 6,3%.
June 8, 2025
Ballottaggio a Taranto e Matera: l’affluenza
A Taranto per il ballottaggio tra Piero Bitetti (centrosinistra) e Francesco Tacente (liste civiche più centrodestra), alle ore 19, è stata registrata un’affluenza del 22,18% in forte calo rispetto al 32,25% del primo turno. A Taranto si vota in 191 sezioni. A Matera, invece, per il ballottaggio tra Roberto Cifarelli (centrosinistra) e Antonio Nicoletti (centrodestra), alle ore 19, è stata registrata un’affluenza del 24,66% degli aventi diritto al voto, in netto calo rispetto al 36,26% del primo turno.
I referendum e i ballottaggi dell’8 e 9 giugno
Dalle 7 di domenica 8 giugno urne aperte fino alle 23 per il voto su cinque referendum e per i ballottaggi in 13 comuni, tra cui Matera e Taranto, oltre che il primo turno delle Comunali a Nuoro. Urne aperte anche domani, lunedì 9 giugno, dalle 7 alle 15. Sono quattro i quesiti che riguardano la disciplina del lavoro, promossi dalla Cgil. Il quindi è invece sulla cittadinanza ed è promosso da un Comitato formato da centinaia di associazioni e presieduto da Riccardo Magi, Sonny Olumati e Deepika Salhan. Perché il referendum sia valido, l’affluenza dovrà superare il 50%+1 degli aventi diritto al voto, così da raggiungere il quorum. Un risultato che non viene raggiunto dal 2011, con il referendum sull’acqua pubblica.
Il voto dei fuorisede
Per la prima volta è ammesso il voto per i fuori sede. Può votare in un comune diverso da quello di residenza chi per motivi di studio, lavoro o cure mediche è domiciliato da almeno tre mesi in un’altra provincia e ne ha fatto richiesta entro il 5 maggio. Dall’estero possono invece votare gli elettori iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per lavoro, studio o cure mediche, e i familiari con essi conviventi all’estero, che ne hanno fatto richiesta entro il 7 maggio.
I referendum: i quattro quesiti sul lavoro
- «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione». Si tratta di una disciplina introdotta dal Jobs Act: nelle imprese con più di 15 dipendenti il lavoratore licenziato illegittimamente non ha diritto al reintegro. Con l’abrogazione di questa disposizione sarebbe possibile il reintegro.
- «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale». Attualmente in caso di licenziamento illegittimo il risarcimento non può superare le sei mensilità. Con l’abrogazione parziale di queste disposizioni sarà possibile superare le sei mensilità di indennità.
- «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi». Il referendum mira a reintrodurre l’obbligo di causale specifica per i contratti di lavoro inferiore a 12 mesi, di fatto con una maggiore tutela per i precari.
- «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. Abrogazione». Si tratta di una questione legata alla sicurezza sul lavoro, con un ampliamento delle responsabilità dell’azienda per incidenti sul lavoro.
Il quesito sulla cittadinanza
Per quel che riguarda la cittadinanza, il quesito è il seguente: «Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana». Il dimezzamento dei tempi renderebbe più veloce la concessione della cittadinanza a chi ne ha già diritto, una questione che riguarda almeno 2,3 milioni di persone in Italia.