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Lavrov contro la Germania: «Merz come Hitler, si riarma per espandersi». A Berlino si fa largo il ritorno della leva obbligatoria

09 Giugno 2025 - 16:00 Alba Romano
merz putin lavrov hitler germania riarmo
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Il ministro degli Esteri russo durissimo contro i maxi-investimenti in difesa del governo tedesco

La tensione tra Russia e Germania è sempre più tangibile. Da una parte il cancelliere Friedrich Merz, tra i più forti sostenitori della causa di Kiev, che da settimane promette una intensiva campagna di riarmo per «tornare ad avere l’esercito più forte d’Europa». Dall’altra il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, che risponde rinfacciando ai tedeschi la storia del ‘900: «È come il secolo scorso, quando la Germania è diventata due volte la principale potenza militare… sappiamo tutti quanti problemi ciò ha causato». Una mossa di propaganda che traccia una linea continua che parte dal Terzo Reich e arriva, secondo il Cremlino, fino a oggi: «Merz ha ancora la mentalità della Germania di Hitler».

Lavrov: «Merz come Hitler, si basa su giudizi genetici»

Un parallelo, quello tra la Germania nazista e quella attuale, che per Lavrov si reggerebbe su una semplice connessione: entrambi pensano di avere «bisogno di territorio per accedere alle risorse naturali». Una contro-accusa alle parole dello stesso cancelliere tedesco, che negli scorsi giorni aveva puntato il dito contro il presidente russo Vladimir Putin incolpandolo di non volersi fermare all’Ucraina ma di voler conquistare l’intera Europa. Questo, ha insistito il ministro degli Esteri russo, sarebbe però un giudizio figlio «degli stessi standard» della Berlino hitleriana, e cioè basato «su giudizi genetici e istintivi».

Joschka Fischer: «Ripristinare leva obbligatoria in Germania»

Al di là delle parole di accusa, però, la sostanza rimane concreta: Friedrich Merz ha promesso di utilizzare «tutti i mezzi finanziari necessari» per modernizzare l’armata tedesca. Il timore che le mire della Russia vadano effettivamente oltre i confini di Kiev è presente. Ed è proprio sulla scorta di queste paure che Josckha Fischer, ex esponente del movimento pacifista, leader dei Verdi e poi ministro degli Esteri tedesco, ha proposto il ripristino del servizio militare obbligatorio. «Il numero di effettivi dell’esercito è dannatamente basso», ha detto parlando con il settimanale Der Spiegel. «Se vogliamo avere una forza capace di deterrenza, questo non sarà possibile senza il servizio militare obbligatorio». Il suo precedente no alla leva, definito «un errore», si reggeva su un semplice presupposto: la forza degli Stati Uniti. Ora che gli Usa «stanno per dire addio all’Europa e alla sua garanzia di sicurezza», la Germania e l’Ue rimane «sola e possiamo contare solo su noi stessi».

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