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«Basta certificati medici o arrivano sanzioni». La Regione Campania avvisa i docenti dopo il boom di defezioni per la Maturità

12 Giugno 2025 - 22:34 Ygnazia Cigna
Il monito dell'Ufficio scolastico a tutti i professori della regione: le troppe rinunce sono diventate sospette

Troppi certificati medici presentati dai professori in coincidenza con l’arrivo degli esami di Maturità: è questo l’allarme lanciato dall’Ufficio scolastico regionale (Usr) della Campania. A tutti i docenti della regione, infatti, è arrivata una comunicazione ufficiale con un monito chiaro contro l’abuso delle giustificazioni mediche per rinunciare ad essere nelle commissioni d’esame. La comunicazione è del 4 giugno, che è anche la data in cui il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato i nomi dei commissari esterni per la Maturità 2025. Per questo, nel documento, l’ufficio scolastico regionale annuncia una stretta: in caso di impedimento presentato per la terza volta consecutiva negli ultimi due anni scolastici, si terrà conto del «carattere recidivante della condotta» e si procederà a una «valutazione disciplinare» per possibile «abuso o strumentalizzazione delle condizioni di salute».

Le assenze sospette

Nella comunicazione ai docenti, l’Ufficio scolastico regionale mette nero su bianco che si è registrato un uso «smodato» dei certificati medici da parte dei professori chiamati a partecipare alle commissioni d’esame. Il fenomeno è diventato tanto diffuso da costringere l’ufficio scolastico a prendere una posizione netta, a tutela della regolarità degli esami e del principio di equità nei confronti dei docenti che adempiono regolarmente al proprio dovere. Nella circolare, l’ufficio scolastico ricorda quindi ai docenti quali sono le regole in vigore.

I docenti sono obbligati a fare i commissari?

La scelta dei commissari per la maturità segue delle regole precise. I presidenti di commissione e i commissari esterni vengono scelti tra insegnanti e dirigenti scolastici che hanno i requisiti previsti. I dirigenti delle scuole superiori devono candidarsi come presidenti, mentre i professori che insegnano materie previste all’esame devono candidarsi come commissari esterni, se non sono già stati scelti per altri ruoli. Anche altri insegnanti possono eventualmente candidarsi. I commissari interni, invece, vengono scelti da ogni Consiglio di classe. Questa scelta avviene dopo che sono state decise le materie assegnate ai commissari esterni e individuata la materia della seconda prova scritta. Almeno uno dei commissari interni deve insegnare la materia della prima o della seconda prova. Il dirigente scolastico invia poi la proposta di nomina agli uffici competenti, che la controllano e, se serve, fanno modifiche. I professori che hanno diritto a particolari agevolazioni per motivi personali o familiari (come previsto dalla Legge 104) possono rifiutare l’incarico di commissario interno. Altrimenti, solo in caso di legittimo e certificato impedimento possono rinunciare all’incarico.

Le regole in vigore

La comunicazione dell’Ufficio scolastico regionale richiama anche le regole per rinunciare all’incarico, ovvero:

  • I presidenti di commissione devono segnalare subito eventuali impedimenti all’ufficio scolastico regionale, che verificherà i motivi e provvederà alla sostituzione.
  • I commissari interni devono comunicare l’assenza al dirigente scolastico, che effettuerà le verifiche e provvederà alla sostituzione.
  • I commissari esterni devono fare lo stesso, avvisando sia il proprio dirigente scolastico che l’ufficio scolastico regionale.

Foto di copertina: ANSA / GIUSEPPE UNGARI | Una protesta di alcuni docenti di Cagliari davanti ai cancelli del Liceo classico “Dettori” nel giorno della prova di italiano dell’esame di Maturità del 2015.

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