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Villa Pamphili, fermato in Grecia il presunto assassino Rexal Ford: «La bimba morta era mia figlia»

13 Giugno 2025 - 17:14 Ugo Milano
villa pamphili omicidio arresto killer
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Il 46enne americano identificato sull'isola di Skiathos. Non ha confessato gli omicidi, ma la procura di Roma è convinta della sua colpevolezza

Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni e «tratti latini» il presunto killer della neonata di 6 mesi, trovata morta sabato 7 giugno nel parco di Villa Pamphili, a Roma. L’uomo, fermato in Grecia, avrebbe confessato di essere il padre della piccola ma al momento, secondo il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, «non ci sono elementi scientifici per avere una certezza della relazione parentale». Secondo quanto appreso finora, avrebbe qualche precedente penale negli Stati Uniti. Su di lui graverebbero «robusti indizi di essere stato l’autore dell’omicidio della bambina». Il corpo della neonata, percossa e soffocata, era stato trovato a qualche decina di metri da quello della madre, le cui cause di morte rimangono ignote. Il sospetto, però, è che «si tratti di duplice omicidio». Mistero ancora non risolto, nonostante le notizie delle ultime ore, anche l’identità della giovane ragazza americana. L’uomo sarà estradato in Italia tra 20-25 giorni, come previsto dalla procedura di arresto.

L’intervento della polizia a Skiathos e il mandato d’arresto europeo

Non è chiaro ancora quando e come padre, madre e figlia siano entrati in Italia: «Le prime tracce della famiglia sono ad aprile». Certo è che Ford si sarebbe recato in Grecia due giorni fa, partendo con un volo da Fiumicino l’11 giugno. Una fuga in cui, per la procura, non gli sarebbe stato fornito nessun aiuto da complici. In Grecia l’uomo è stato arrestato in Grecia con l’accusa di omicidio e dovrà ora essere trasferito in Italia. «Abbiamo già inviato un mandato d’arresto europeo emesso dal gip»; ha fatto sapere Lo Voi. A dare la notizia dell’arresto era stato il Tg1 sui social. Il cittadino americano in questione, spiega un servizio del Tg1, è stato fermato sull’isola di Skiathos. A portare alla sua individuazione sarebbe il racconto di un testimone, che ha visto la donna e l’uomo litigare e ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo ha tratti latini e sarebbe stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza con in braccio la bambina che indossa la tutina rosa, poi recuperata nella spazzatura.

I sospetti della procura di Roma: «Ha abbandonato madre e figlia, senza neanche chiamare i soccorsi»

«È poco comprensibile che l’uomo che si accompagnava alla donna e alla bimba, che teneva anche in braccio come testimoniano delle immagini, si sia allontanato dal territorio nazionale abbandonandole», ha detto Lo Voi durante una conferenza stampa. «Ancor meno è comprensibile che non abbia chiamato i soccorsi, o non abbia chiesto l’intervento alle autorità delle forze ordine né di un medico. Non ha chiesto aiuto nel momento in cui si sono verificate le due morti a distanza di qualche giorno. Questo costituisce un altro degli elementi di sospetto», ha concluso. Tutti elementi che hanno influito sulla decisione di fermare Rexal Ford.

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