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Femminicidio Alice Neri, il marito: «L’assassino non può essere Mohamed Gaaloul. Per questo ho revocato la parte civile»

14 Giugno 2025 - 08:39 Ugo Milano
Nicholas Negrini: «Meglio un colpevole fuori che un innocente dentro»

«Non sono certo della colpevolezza di Mohamed Gaaloul». A parlare è Nicholas Negrini, il marito di Alice Neri, la 32enne trovata morta carbonizzata nella sua auto a novembre 2022, in merito all’unico imputato per il femminicidio. Negrini, durante l’udienza di mercoledì scorso, ha annunciato la revoca della sua costituzione di parte civile. Scelta arrivata proprio mentre i pubblici ministeri chiedevano una condanna a 30 anni per Gaaloul. Negrini spiega la sua scelta come un atto di coscienza: «Meglio un colpevole fuori che un innocente dentro», dichiara al Corriere della Sera. Negrini mette in dubbio la ricostruzione del movente fornita dall’accusa: «C’è una dissonanza tra l’ipotesi di un’aggressione sessuale e il comportamento di Alice quella notte. Il contesto sembrava pacifico», afferma in un colloquio con Alessandro Fulloni.

«Lui non aveva motivo di dare fuoco alla macchina»

Negrini fa notare che Gaaloul non ha tentato di eliminare prove che lo collegavano alla scena del crimine: «Non aveva motivo di dare fuoco alla macchina, era già stato ripreso dalle telecamere al bar, non c’era dubbio che lui fosse salito sulla macchina». E racconta di aver preso in considerazione la revoca della costituzione della parte civile, confrontandosi anche con il suo legale, l’ex magistrato antimafia Antonio Ingroia, che ha condiviso la scelta. «Non aveva più senso sostenere una direzione con la quale non ero in sintonia, nemmeno formalmente», dice.

La ricostruzione del giorno dell’omicidio

Negrini vide per l’ultima volta la moglie il pomeriggio del 17 ottobre 2022, quando rincasò stanca dal lavoro. «Mi disse che l’aveva contattata una sua ex collega con la quale aveva intenzione di vedersi per andare a mangiare qualcosa a Modena. In realtà non cambiò programma, semmai era una bugia per poi vedersi con un suo collega con cui s’attardò», racconta. Quanto all’imputato Mohamed Gaaloul, il marito della vittima afferma: «Ho visto i filmati: al bar lui salì sull’auto di Alice perché, sostenne, le aveva chiesto un passaggio. Tendo a credergli, non aveva un’aria losca. E se davvero avesse voluto cancellare le prove contro di sé, perché non si sbarazzò di borsello, telefonino e indumenti che invece ha tenuto? Studiando gli atti, mi sono accorto che molti testimoni hanno mentito. Di quelle menzogne bisognerebbe tener conto». Nel frattempo, Negrini si ritrova solo con una bambina di 6 anni: «Sa solo che la mamma non c’è più, morta in un incidente».

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