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Delitto di Garlasco, l’avvocato Massimo Lovati: «Ho avuto un incubo, nel Fruttolo c’è il Dna di Andrea Sempio»

14 Giugno 2025 - 14:26 Alba Romano
lovati sempio
lovati sempio
Il riferimento del legale è al vasetto di yogurt che rientra tra i reperti oggetto dell'incidente probatorio

Massimo Lovati, l’avvocato di Andrea Sempio, unico nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, è tornato a usare una parola ricorrente nelle sue dichiarazioni televisive: sogno. «Ho avuto un incubo, nel Fruttolo c’è il Dna di Andrea Sempio», ha raccontato a Quarto Grado. Il riferimento del legale è al vasetto di yogurt rinvenuto a Garlasco, nonché uno dei reperti oggetto dell’incidente probatorio. Lovati ha poi aggiunto: «È stato solo un incubo, poi ognuno può interpretarlo come crede». Non è la prima volta che Massimo Lovati fa riferimento ai suoi sogni notturni riguardo al tragico caso di Garlasco. Nei mesi scorsi, il legale ha spesso descritto in termini onirici la sua convinzione che dietro l’omicidio di Chiara Poggi si nascondano segreti inconfessabili, di cui la vittima sarebbe venuta a conoscenza. Proprio per questo, a suo avviso, la ragazza sarebbe stata uccisa, forse da un sicario, che Stasi avrebbe poi coperto per non essere ucciso a sua volta.

La versione dell’avvocato di Sempio

L’avvocato di Sempio è tornato a ribadire la sua posizione sull’omicidio di Garlasco. «Il fatto è chiaro, il fatto è compiuto da una persona, tant’è che ci sono le impronte di una persona. Perché oggi la Procura della Repubblica di Pavia parla di concorso? Perché era l’unico modo per riaprire l’indagine, perché non possono rifare il processo di Alberto Stasi», ha dichiarato. «Per 7 anni si è parlato di omicidio volontario. Centinaia di magistrati, Pg, Pm eccetera hanno ritenuto che si trattasse di omicidio volontario. Non potevano riaprire un’indagine», ha aggiunto. Per poi attaccare: «Non sta in piedi, questa è la giustizia del diavolo, non è la giustizia della verità. Crea un capo d’accusa senza fondamento e poi cerca di trovare elementi surrettizi andando a fa finta di cercare i complici».

La fase preliminare dell’incidente probatorio

Nel frattempo, nei giorni scorsi a Milano, è cominciata la fase preliminare dell’incidente probatorio, disposto dalla GUP di Pavia, Daniela Garlaschelli. Lo scorso 12 giugno, presso la caserma di via Moscova, si è svolta la consegna dei reperti da analizzare: presenti i periti nominati dalla giudice, la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, insieme ai consulenti delle parti, tra cui Luciano Garofano e Marzio Capra per la famiglia Poggi. I periti hanno preso in carico le buste sigillate, che saranno aperte il prossimo 17 giugno, data in cui prenderanno ufficialmente il via gli accertamenti irripetibili.

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