Israele, esplosioni a Tel Aviv: «Colpito il quartier generale del Mossad». La Cina punta il dito contro Trump: «Getta benzina sul conflitto»


Nel centro di Israele le sirene d’allarme sono scattate a Tel Aviv per il lancio di missli dall’Iran. Al momento i soccorritori del servizio Magen David Adom riferiscono che non risultano feriti. Per la terza volta in poche ore è in corso un attacco dall’Iran con pochi missili. In risposta all’iniziativa di Israele di stanotte. Intanto Donald Trump ha lasciato il G7 per un incontro con i rappresentanti di Teheran. Sul tavolo c’è il tentativo diplomatico di fermare la guerra con Israele. In cambio gli iraniani offrono la ripresa dei colloqui sul nucleare. Steve Witkoff avrebbe proposto ai funzionari di Teheran di tornare a parlare già questa settimana.
Media iraniani: «Colpito quartier generale del Mossad»
Secondo l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, l’Iran ha colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, vicino a Tel Aviv. Ancora non è arrivata una comunicazione ufficiale di Teheran, con il generale Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell’esercito, che ha confermato di aver distrutto la notte scorsa «obiettivi strategici» in Israele utilizzando droni. Nel frattempo, i raid israeliani uniscono la politica iraniana. Javad Emam, portavoce del Fronte Riformista, cartello dell’opposizione legale iraniana, ha lanciato un appello all’unità patriottica, affermando che «il destino della Repubblica Islamica e del suo establishment s’intreccia con quello di tutto l’Iran, ogni danno al sistema di potere è un danno all’Iran». A proposito dell’ipotesi di un accordo con gli Stati Uniti, Emam ha aggiunto: «È impossibile essere sotto gli attacchi d’Israele, sostenuti dagli Usa, e sedersi allo stesso tempo al tavolo del negoziato».
L’Idf: «Presto altre operazioni in Iran»
Shlomi Binder, capo della direzione dell’intelligence militare israeliana, ha dichiarato che presto «darà il via alle operazioni» in altre zone dell’Iran, dopo che l’Idf «ha spianato la strada a Teheran». Rivolgendosi agli ufficiali, Binder ha aggiunto: «Avete fornito l’intelligence che ha aperto la strada alla capitale dell’Iran e ha permesso l’attacco al loro stato maggiore. Presto aprirete nuove strade in altre aree. Avete dimostrato di poter superare i limiti e raggiungere qualsiasi obiettivo».
La ripresa dei colloqui
Alcuni funzionari iraniani avrebbero dichiarato ai mediatori di essere disponibili a riprendere i colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti. Ma prima vogliono che Israele interrompa i suoi attacchi. A riportarlo è il Washington Post, che cita due funzionari informati sul dossier. La posizione di Teheran, ha affermato uno dei funzionari, è che «non abbiamo mai lasciato il tavolo delle trattative. Ma nessun negoziato mentre siamo sotto attacco». Lunedì il presidente Donald Trump ha dichiarato di aver ricevuto messaggi secondo cui l’Iran sta cercando di porre fine ai combattimenti. Ma non ha detto se ha chiesto a Israele di fermarli né ha rivelato se gli Stati Uniti intendano intervenire militarmente a favore di Israele.
La riunione
Durante la notte Trump ha lasciato la sede del G7 e ha ordinato allo Staff della Sicurezza Nazionale di riunirsi nella Situation Room della Casa Bianca. L’obiettivo è di tentare un incontro con i rappresentanti iraniani il più rapidamente possibile. Un funzionario statunitense ha detto alla Cnn che sebbene non sia stato ancora raggiunto alcun accordo, Israele e Iran si stanno muovendo nella giusta direzione. Trump ha riconosciuto che gli iraniani sono stati in contatto tramite intermediari lunedì mattina. Il presidente ha detto più volte che l’Iran dovrebbe sedersi al tavolo delle trattative per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti. Mentre in privato ha esortato il suo team a mantenere aperte le linee di comunicazione con gli iraniani e i loro intermediari.
Il cessate il fuoco
Nei colloqui con i leader europei al vertice del G7 in Canada, il presidente ha comunicato agli altri leader che erano in corso discussioni per ottenere un cessate il fuoco tra Israele e Iran, e ha fatto presente di volere che i funzionari statunitensi incontrassero i loro omologhi iraniani questa settimana. A margine della riunione di Kananaskis e alla viglia della sessione dedicata ai temi di politica estera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro bilaterale con Trump. Il colloquio – spiega una nota di palazzo Chigi – ha permesso di discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l’opportunità di riaprire la strada del negoziato. La premier Meloni, nel corso della conversazione, ha anche ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza.
La Cina punta il dito contro Trump
A puntare il dito contro Trump, e in particolare contro il suo appello ai residenti di Teheran di «evacuare immediatamente» la città, è la Cina. Nel corso del briefing quotidiano con la stampa, Guo Jiakun – portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha accusato il presidente americano di «alimentare il fuoco, versare benzina, fare minacce e aumentare la pressione». Tutti comportamenti che, ha notato il funzionario cinese, «non aiuteranno a promuovere la de-escalation della situazione e non faranno altro che intensificare e ampliare il conflitto».
Foto copertina: EPA/Atef Safadi | Un missile iraniano intercettato dall’Iron Dome, il sistema di difesa israeliano, nel cielo sopra Tel Aviv