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Il figlio di Telmo Pievani trova il padre tra le tracce alla Maturità, la reazione del filosofo: «Speriamo che non mi scelga»

18 Giugno 2025 - 11:37 Ygnazia Cigna
telmo pievani maturità
telmo pievani maturità
Il commento del saggista dopo che il testo è stato scelto dal ministero per l'esame di italiano di mezzo milione di maturandi

«Tra i banchi oggi c’è anche mio figlio, speriamo non mi scelga». A dirlo è il filosofo e saggista Telmo Pievani, apparso tra le tracce della prima prova di maturità. Il testo «Un quarto d’era (geologica) di celebrità» pubblicato sulla rivista trimestrale Sotto il Vulcano è una delle tre proposte della Tipologia B – testo argomentativo e riflette sull’impatto ambientale della nostra civiltà e sulla cementificazione del territorio. Tra il mezzo milione di studenti che stanno svolgendo l’esame, c’è anche suo figlio.«Credo che opterà per il tema di attualità, ma sarei molto curioso di leggere gli scritti degli altri ragazzi: spero che qualcuno me li mandi», dice a Giulia D’Aleo de la Repubblica. «Siamo appena arrivati su questo mondo, non siamo indispensabili. In un dibattito così schiacciato sul presente, allargare lo sguardo dà un vantaggio fondamentale», afferma il filosofo.

La spiegazione della traccia

Tra le domande della prova rivolte agli studenti c’è quello di spiegare il significato della passaggio «I nostri successori studieranno l’Antropocene e capiranno il vicolo cieco in cui ci siamo infilati». L’autore fornisce la sua risposta: «Il vicolo cieco è la trappola evolutiva. Le ultime tre o quattro generazioni hanno cambiato l’ambiente in un modo talmente pervasivo, depauperandolo e riducendo la biodiversità, che il mondo dopo di noi farà molta più fatica ad adattarsi».

«Il problema è nella politica, non nei giovani»

Ma, ci tiene a precisare il filosofo: «I ragazzi che stanno facendo la Maturità oggi non hanno responsabilità su quello che è successo». Anzi, aggiunge Pievani: «Dopo la pandemia abbiamo visto una differenza evidente: sono esplose iscrizioni a corsi di sostenibilità, di climate change. I ragazzi sanno di essere il motore del cambiamento, quelli che ci tireranno fuori dai guai». Il problema, a suo avviso, è proprio in chi siede sulle poltrone del potere decisionale: «Una politica di così corto respiro non si è mai vista. Il decreto sicurezza fa sì che se mio figlio scende in strada per una manifestazione pacifica può essere schedato. I giovani sono molto intimiditi, ma stanno comunque studiando per affrontare la crisi».

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