Liberato Sergei Tikhanovsky, chi è l’avversario di Lukashenko e laeder dell’opposizione in Bielorussia – Il video
«Sergei è libero! È difficile descrivere la gioia che provo». Con queste parole, Svetlana Tikhanovskaya ha confermato in un video su X la scarcerazione del marito, Sergei Tikhanovsky, leader dell’opposizione al regime di Aleksandr Lukashenko in Bielorussia. Il 46enne, in carcere da oltre 5 anni, si trova ora a Vilnius, in Lituania, insieme ad altri tredici prigionieri politici del presidente bielorusso. Nel post, Tikhanovskaya – divenuta simbolo dell’opposizione dopo l’arresto del marito e candidata alle contestate elezioni presidenziali del 2020, vinte da Lukashenko – ha espresso gratitudine verso gli alleati internazionali: «Grazie al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al suo inviato Kellogg e ai nostri alleati europei per tutti i vostri sforzi». Ma la lotta, sottolinea, non è finita: «Restano ancora 1.150 prigionieri politici. Tutti devono essere liberati». La scarcerazione è avvenuta poco dopo la notizia di un incontro bilaterale a Minsk tra l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, Keith Kellogg, e Lukashenko. L’agenda ufficiale dell’incontro includeva temi internazionali, regionali e i rapporti tra Stati Uniti e Bielorussia, senza alcun riferimento diretto ai detenuti politici. Tuttavia, poche ore dopo, è arrivata la notizia della liberazione.
Chi è Sergei Tikhanovsky
Serghei Tikhanovsky, 46 anni, era in carcere da oltre cinque anni. Aveva programmato di candidarsi contro il leader bielorusso Alexander Lukashenko alle elezioni presidenziali dell’agosto 2020, ma fu arrestato alcune settimane prima del voto. Sua moglie Svetlana Tikhanovskaya, alle prime armi in politica al momento dell’arresto del marito, prese il suo posto alle urne, prima di fuggire all’estero. La contestata vittoria di Lukashenko diede vita alle più grandi manifestazioni di protesta nella storia del Paese e furono duramente represse. Tikhanovsky fu condannato nel 2021 a 18 anni di carcere per «organizzazione di rivolte» e «incitamento all’odio» e poi a 18 mesi di reclusione per «insubordinazione». La Bielorussia, governata da Lukashenko dal 1994, al settimo mandato consecutivo, ha messo al bando tutti i movimenti di opposizione ed è l’unico Paese europeo a mantenere la pena di morte.
June 21, 2025Foto copertina: ANSA / CLEMENS BILAN / POOL | La leader bielorussa dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya solleva una foto del marito Sergei Tikhanovsky