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Soldi pubblici a Kaufmann, il ministero della Cultura interviene: «Correttivi e verifiche retroattive sui finanziamenti, basta sprechi»

21 Giugno 2025 - 21:19 Ugo Milano
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La mossa a due giorni dallo scoop di Open che giovedì 19 giugno ha svelato come il presunto assassino di Villa Pamphili beneficiò di un cospicuo contributo pubblico per la realizzazione film. Le principali novità

«Stiamo intervento con decisione per garantire che ogni euro destinato al sostegno del cinema italiano sia realmente utilizzato per produrre cultura, lavoro e valore». A dirlo è il ministro della Cultura Alessandro Giuli a due giorni dallo scoop di Open, che giovedì 19 giugno ha svelato come Francis Kaufmann, il presunto assassino di Villa Pamphili, beneficiò negli scorsi anni di un cospicuo contributo pubblico per la realizzazione di un suo presunto film, poi mai realizzato. «Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema», ha precisato Giuli, annunciando l’introduzione di nuovi correttivi alla legge Cinema. 

I correttivi sul credito d’imposta internazionale

A partire da lunedì 23 giugno, la Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura integrerà, infatti, il decreto direttoriale contenente le disposizioni tecniche e applicative relative al riconoscimento del credito d’imposta «internazionale», destinato ad attrarre produzioni estere in Italia. Le principali novità introdotte riguardano il «rafforzamento degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari; l’obbligo di presentare, a opera realizzata, una copia completa come condizione per il riconoscimento definitivo del beneficio; l’obbligo di indicare chiaramente in fattura il titolo dell’opera cui si riferiscono i costi (se superiori a 1.000 euro) e maggiori vincoli nella documentazione sull’assunzione del personale e sulla certificazione delle prestazioni di servizio rese da terzi», si legge sul sito del ministero

Le opera di nazionalità italiana

Tali misure si affiancano alle regole già vigenti per le opere di nazionalità italiana, che per ottenere il credito definitivo devono dimostrare l’avvenuta distribuzione nelle sale cinematografiche o la diffusione al pubblico tramite broadcaster nazionali o piattaforme online a pagamento soggette a obblighi di investimento. «Il credito d’imposta internazionale nasce con l’obiettivo di incentivare la spesa sul territorio italiano da parte di produzioni estere, coinvolgendo maestranze e imprese italiane. E sta funzionando molto bene. Tuttavia, è nostro dovere vigilare affinché nessuno possa abusarne», afferma Giuli. Il ministero fa, inoltre, sapere di aver siglato un protocollo con la guardia di finanza e stanziato 3 milioni e mezzo di euro che abbiamo speso per aumentare il sistema di monitoraggio, sorveglianza, controllo, rendicontazione e certificazione alla fonte, investigando su casi pregressi sospetti. «Infine – conclude il Ministro – abbiamo previsto che chi non rispetta le nuove regole non soltanto perderà il beneficio fiscale, ma sarà escluso per cinque anni da qualsiasi agevolazione prevista dalla legge Cinema oltre a, nei casi più gravi, essere denunciato per truffa».

Foto copertina: ANSA / CIRO FUSCO | ll ministro della Cultura, Alessandro Giuli nel foyer del teatro di San Carlo di Napoli, 18 giugno 2025

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