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La rabbia di Teheran sul tradimento di Trump: «Stavamo negoziando: ora risponderemo all’attacco illegale». Domani l’incontro con Putin

22 Giugno 2025 - 12:03 Alba Romano
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Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in conferenza stampa da Istanbul: «Gli Stati Uniti hanno varcato la linea rossa». E annuncia un viaggio in Russia a poche ore dall'attacco americano

«Come può l’Iran tornare a un tavolo di negoziati che non ha mai abbandonato e che altri lo hanno fatto saltare per aria?». Risponde così Abbas Araghchi, ministro degli Esteri di Teheran, replicando polemicamente alle sollecitazioni del premier britannico Keir Starmer e dell’altra rappresentante Ue Kaja Kallas, che hanno invitato il regime degli ayatollah a tornare al tavolo del negoziato dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti al fianco di Israele. «La settimana scorsa – ha scritto Araghchi su X – stavamo negoziando con gli Usa e Israele ha deciso di sabotare la diplomazia». «Certamente, la porta alla diplomazia deve sempre rimanere aperta – ha detto il ministro iraniano – ma non è questa la situazione ora. Il mio Paese è sotto attacco, sotto aggressione e dobbiamo rispondere, sulla base del legittimo diritto all’autodifesa e lo faremo fino a quando sarà necessario».

Lunedì l’incontro con Putin

In una conferenza stampa a Istanbul, il ministro degli Esteri iraniano ha ribadito la versione ufficiale di Teheran, ossia che il Paese non sta affatto costruendo una bomba atomica. A proposito del coinvolgimento degli Stati Uniti di Donald Trump nella guerra, Araghchi ha aggiunto: «Non so quanto spazio ci sia ora per la diplomazia». E ha accusato Washington di aver «varcato la linea rossa». Nella mattinata di domani, lunedì 23 giugno, il ministro degli Esteri di Teheran incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. Poche ore fa, d’altronde, era stato proprio il suo omologo di Mosca, Sergej Lavrov, a commentare l’entrata in guerra degli Usa ed evocare il rischio che il mondo sprofondi «nel caos completo».

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