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«Fermi tutti, polizia», ma è una rapina: arrestati tre veri poliziotti a Roma. La finta perquisizione in una casa, il complice albanese e la cassaforte svuotata

23 Giugno 2025 - 11:22 Ugo Milano
rapina cassaforte roma poliziotti arresti
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Gli agenti erano entrati in una casa lo scorso 27 marzo grazie ai loro distintivi. Altri due poliziotti sono stati fermati perché parte di un giro di spaccio: avrebbero omesso di sequestrare droga e pagato informatori in chili di stupefacenti

Sono entrati nell’abitazione mostrando il distintivo autentico della Polizia di Stato e, con il pretesto della perquisizione, hanno svaligiato la cassaforte di quasi 36mila euro. Tre agenti del commissariato Salario Parioli, a Roma, sono finiti ai domiciliari insieme a un quarto complice, un cittadino albanese. Il questore di Roma, Roberto Massucci, ha sospeso i tre in via cautelare. Una misura che ha raggiunto anche altri due poliziotti, appartenenti a un altro commissariato capitolino e coinvolti nelle indagini sulla rapina e su un presunto giro di spaccio di stupefacenti. Agli agenti, definiti dal procuratore Francesco Lo Voi «elementi malsani delle forze dell’ordine», è contestata anche la perquisizione illegittima dell’abitazione oltre alla rapina.

La finta perquisizione e la cassaforte chiusa

I fatti, secondo quanto si legge nel comunicato stampa della procura di Roma, risalirebbero allo scorso 27 marzo. I tre agenti si sarebbero introdotti in un appartamento di via Carmelo Maestrini, nella zona di Mostacciano, mostrando i distintivi con il pretesto di compiere una perquisizione domiciliare. Dopo aver ordinato ai due proprietari di casa di non muoversi dal soggiorno, gli agenti avrebbero aperto la cassaforte nella camera da letto prendendo 35.900 euro. Sarebbero poi usciti dall’abitazione portandosi dietro le chiavi della cassaforte stessa, dopo averla richiusa.

I due agenti arrestati per droga, pagavano gli informatori in hashish

In un’altra indagine su presunti giri di droga nella Capitale, tra i sedici arresti ci sarebbero anche altri due agenti, mentre cinque altri sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati. Entrambi parte del commissariato San Lorenzo, i due avrebbero omesso di sequestrare chili di hashish durante le perquisizioni e avrebbero evitato di arrestare uno dei principali componenti della banda. Non solo. Avrebbero ceduto 60 chili di stupefacenti sequestrati a un componente della banda come pagamento perché aveva dato loro informazioni utili per arrestare un altro trafficante.

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