È morta Lea Massari, la diva silenziosa del cinema italiano: aveva 91 anni


È morta a 91 anni Anna Maria Massetani, passata alla storia come Lea Massari. La celebre attrice è deceduta nella sua casa a Roma lunedì 23 giugno «in silenzio», come scrive Il Messaggero. E nel silenzio e nella riservatezza è stato celebrato il funerale, un ultimo capitolo scritto con lo stesso tono con cui la «diva discreta» ha condotto tutta la sua vita. Erano quasi trentacinque anni che l’attrice romana si era ritirata lontano dalle telecamere, scegliendo prima la Sardegna e poi la sua Roma come rifugio.
Gli esordi e l’esplosione
Anna Maria Massetani nasce nel quartiere di Monteverde Vecchio, a Roma, e vive la sua infanzia e adolescenza vagabondando tra Svizzera, Francia e Spagna. Il nome d’arte, Lea, richiama al femminile quel ragazzo – Leo – con cui aveva condiviso anni di vita e che a dieci giorni dal matrimonio scompare tragicamente in un incidente stradale. Esordisce nel cinema nel 1954 con Proibito, a 21 anni, e fin da subito marchia la sua immagine con l’aggettivo di anti-diva. Amante della caccia, tanto da portarsi appresso spesso un fucile sui set dei film per dimostrare di sparare meglio degli uomini, e poi convinta animalista e vegetariana. Poi, di mese in mese, il mondo del cinema romano ne rimane conquistata. Bella, roca, cupa, sorprendente tanto da guadagnarsi la chiamata di Sergio Leone ne Il colosso di Rodi e di Dino Risi in Una vita difficile. Lavora con Vittorio Gassman e Alberto Sordi, rapisce anche le più grandi menti del grande schermo francese come Claude Sautet, Louis Malle e René Clément.
Il personaggio di Clara e l’addio nel silenzio
Dopo il clamore de L’avventura, che nel 1960 fu fischiato dal pubblico a Cannes ma trionfò nel Premio della giuria, il nome e il volto di Lea Massari si legano al personaggio di Clara, la madre borghese e incestuosa di Soffio al cuore. Anticonvenzionale, provocatoria ma sempre riservata, arriva a lavorare con Alain Delon e mette la sua firma indelebile su L’uomo che non seppe tacere e La prima notte di quiete. Travolge anche il mondo del teatro, dove è la prima Rosetta del Rugantino di Garinei e Giovannini. A 57 anni dice basta, vola in Sardegna con il marito fino al divorzio. Poi nel 2004 torna a Roma, dopo aver rifiutato chiamate di Federico Fellini e Ferzan Özpetek. Decide di immergersi nel silenzio, nel buio lontano dalle telecamere, fino all’ultimo giorno.