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Il medico arrestato perché timbrava il cartellino e tornava a casa sua. La furbata all’ospedale di Bisceglie: così evitava di lavorare nei turni sgraditi

26 Giugno 2025 - 12:24 Ugo Milano
Il medico, in servizio all’ospedale di Bisceglie, timbrava il cartellino per poi lasciare la struttura e rientrare solo a fine turno. Scoperto dalla polizia dopo settimane di appostamenti. È ora ai domiciliari con l’accusa di truffa ai danni dello Stato.

Timbrava il cartellino e poi tornava a casa, era questa l’abitudine andava avanti per mesi di un medico anestesista in servizio all’ospedale di Bisceglie, poco avvezzo a lavorare nei turni che gli sembravano più scomodi. L’indagine condotta dalla Procura di Trani è stata avviata a seguito di una segnalazione interna dei colleghi, che, a partire dal mese di novembre del 2024, assistevano quotidianamente all’assenteismo del medico. Per confermare i sospetti, gli inquirenti hanno eseguito per diverse settimane una serie di appostamenti e pedinamenti per verificare le abitudini del professionista durante i turni di lavoro, o presunti tali.

Il sistema del medico per evitare i turni scomodi

Secondo quanto emerso dalle indagini, il medico era solito presentarsi regolarmente all’inizio dei turni, in particolare quelli pomeridiani e notturni, per timbrare il cartellino e partecipare formalmente al passaggio di consegne, apprendendo dai colleghi quanto avveniva in reparto. Successivamente, però, lasciava la struttura ospedaliera, spesso a bordo della propria auto o motocicletta, per rientrare direttamente nella propria abitazione. Faceva ritorno in ospedale solo a fine turno per timbrare di nuovo, oppure nel caso in cui, contattato dai colleghi, fosse necessaria la sua presenza in sala operatoria. Secondo quanto riportato dal Quotidiano di Puglia, il medico è stato colto con le mani nel sacco. Anche nel momento in cui la Polizia di Trani ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, il medico aveva appena timbrato il cartellino e si stava allontanando dalla struttura ospedaliera.

Gli arresti domiciliari

Ora il medico si trova agli arresti domiciliari e dovrà difendersi dall’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsificazione di atti pubblici. L’inchiesta resta aperta e ulteriori accertamenti sono in corso anche per verificare eventuali responsabilità o complicità da parte del personale amministrativo dell’ospedale.

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