Ultime notizie Donald TrumpFrancis KaufmannIranUnione europea
POLITICAItalia VivaLegaLuca ZaiaMatteo SalviniSenato

Terzo mandato, Italia Viva vota a favore. Paita: «Nessuna frattura col centrosinistra»

26 Giugno 2025 - 13:59 Sofia Spagnoli
raffaella paita terzo mandato
raffaella paita terzo mandato
Tra i voti che hanno tentato di salvare l'emendamento leghista in Commissione Affari costituzionali al Senato, c'era quello della renziana Dafne Musolino. La spiegazione a Open

Tra chi ha tentato di salvare la legge sul terzo mandato c’è anche il partito di Matteo Renzi, Italia Viva. Oggi, 26 giugno, come già si prevedeva, il Terzo mandato esce ufficialmente «dal dibattito politico, almeno per un po’». A commentarne l’uscita è il presidente della Commissione permanente Affari costituzionali al Senato, Alessandro Balboni, dopo il voto sull’emendamento al ddl sugli assessori regionali. La legge sul terzo mandato era stata inserita in extremis in questo provvedimento, l’ultimo veicolo parlamentare ancora disponibile per cercare di farla approvare prima della pausa estiva. Ma la proposta è stata respinta: cinque i voti favorevoli (della Lega, di Italia Viva e delle Autonomie), 15 contrari (di tutti gli altri partiti) e due astenuti, tra cui lo stesso Balboni (FdI) e il senatore Domenico Matera, anche lui di Fratelli d’talia. Tra i voti a favore dell’emendamento, c’è stato quello di Dafne Musolino, senatrice del partito di Renzi, l’unica formazione di centrosinistra a votare a favore.

«Ragione di merito»

«Abbiamo votato a favore per due ragioni. La prima di merito: noi avevamo già espresso il nostro sostegno al terzo mandato in Aula». A parlare con Open è Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva al Senato. Il partito di Renzi, infatti, già il 13 marzo 2024 si era dichiarato favorevole all’emendamento della Lega sul terzo mandato, contenuto nel Dl Elezioni, che era stato inizialmente bocciato in Commissione e successivamente riproposto nel testo che arrivò in Aula più di un anno fa. E, tra l’altro, nella stessa votazione, venne bocciato anche l’emendamento di Italia Viva, sostanzialmente simile a quello leghista.

«Pragmatismo amministrativo»

Poi, alla base, c’è anche una motivazione di «pragmatismo amministrativo». «Noi di Italia Viva – spiega Paita – veniamo da scuole amministrative solide, e siamo consapevoli dei tempi necessari per realizzare le opere. La realizzazione di infrastrutture e progetti richiede anni, tre mandati risultano oggettivamente coerenti, proprio come lo sono per i sindaci».

«Una squallida pantomima»

La bocciatura dell’emendamento per la capogruppo di Iv «mette in luce quanto questa destra sia divisa su questioni importanti e come finga di sostenere cause che, in realtà, non condivide». Una «squallida pantomima – aggiunge – Salvini ha fatto finta di sostenere Zaia, ma non aveva alcuna intenzione di arrivare a un accordo. Anzi, nei corridoi si diceva che spingessero tutti per votare oggi, solo per togliersi il pensiero». Forza Italia «ha mantenuto la sua posizione, mentre Fratelli d’Italia, ha voluto far confondere un po’ le acque, facendo votare un po’ di senatori a favore e un po’ contro».

Altre fratture nel centrosinistra?

Nessuna frattura ulteriore nel centrosinsitra, rassicura Paita. «C’era una questione di merito che ha spinto ognuno di noi a fare una scelta coerente. Parliamo di una questione specifica» sottolinea. «Penso semplicemente che su questo tema ci fossero opinioni diverse fin dall’inizio, ma ci sono tanti altri argomenti che uniscono il centrosinistra, come sanità, salari e sostegno al ceto medio».

leggi anche