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Rimini, ubriaco picchia la moglie e morde un agente alla coscia: arrestato 33enne

28 Giugno 2025 - 16:54 Ugo Milano
polizia fascismo minorenni ebrei immigrati
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L'allarme partito di vicini di casa. La donna lo ha denunciato per maltrattamenti

Una lite domestica sfociata in violenza e culminata con l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. È accaduto nella serata di venerdì 26 giugno a Rimini, dove un uomo di 33 anni, cittadino moldavo, è stato fermato dalla polizia dopo aver picchiato la moglie e preso a morsi un agente intervenuto sul posto. La segnalazione è partita intorno alle 20 quando alcuni vicini hanno chiamato il 112 allarmati dalle urla e dai rumori provenienti da un appartamento. All’arrivo della volante, gli agenti si sono trovati di fronte a una situazione tesa e già degenerata: la donna, in evidente stato di agitazione, ha raccontato di aver avuto l’ennesima discussione violenta con il marito, rincasato completamente ubriaco.

Il morso alla coscia del poliziotto

Ma l’uomo non si è fermato alle minacce verbali. All’arrivo della polizia, ha dato in escandescenze: ha reagito con furia, tentando di colpire gli agenti e arrivando addirittura a mordere uno di loro a una coscia. L’agente ferito è riuscito a contenere l’uomo solo grazie all’uso dello spray urticante in dotazione. Nemmeno le manette sono servite a calmarlo: durante il trasporto in Questura ha continuato a dimenarsi, colpendo più volte con la testa il vetro divisorio dell’auto di servizio e provocando danni all’interno della volante.

La moglie lo denuncia per maltrattamenti

Condotto nelle camere di sicurezza, il 33enne è comparso il giorno successivo davanti al giudice per l’udienza di convalida. Assistito dall’avvocato Giordano Fabbri Varliero, ha ammesso le proprie responsabilità, riconoscendo la sua dipendenza dall’alcol. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del carcere. Nel frattempo, la moglie ha presentato formale denuncia per maltrattamenti. Nei prossimi giorni, il legale dell’uomo valuterà la possibilità di richiedere per lui un affidamento a una comunità terapeutica per affrontare la dipendenza.

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