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L’estate secondo Clementino e Ditonellapiaga, l’omaggio di Franco126 a Pino D’Angiò – Le recensioni delle nuove uscite della settimana

06 Luglio 2025 - 20:18 Gabriele Fazio

Shablo – Manifesto

Disco monumentale. Shablo è uno con le orecchie affilate e questo Manifesto, pur utilizzando voci con cui ormai il pubblico ha una certa dimestichezza commerciale, viaggia su altri livelli. I brani sono una delizia, a partire da La mia parola, sicuramente il pezzo più sottovalutato in gara all’ultimo Festival di Sanremo. Il producer porta nel territorio black uno squadrone di artisti eccellenti, utilizzati benissimo, ognuno in grado di offrire il proprio contributo per un fine più grande, la composizione di pezzi stupendi, tutti, dall’inizio alla fine. I due strumenti più utilizzati sono Joshua e Mimì. Il primo l’abbiamo conosciuto sul palco dell’Ariston, potremmo definirlo un regalo di Shablo alla musica italiana, perché non è solo il vocione che fa tremare le montagne, ma anche il carattere che riesce a mettere in ogni singola parola pronunciata. La seconda, sempre a proposito di vocioni, è l’ultima vincitrice di X Factor Mimì, un pochino fuori fuoco nelle uscite da solita, mentre in questi pezzi il suo indiscusso talento torna a brillare in maniera accecante. Anche Guè e Tormento sono due nomi che ritroviamo spesso nella tracklist, forse perché la old school ha una connessione più forte con quel genere che, con questo disco, Shablo decide di onorare. Manifesto è un album adulto, è un album maturo, è l’album di chi, si percepisce benissimo, un certo sound lo ama alla follia, ce l’ha nelle vene, gli pulsa nel cuore. Non c’è un solo pezzo in cui questo amore sembra vacillare, non un pezzo in cui sembra distratto dalle sirene delle classifiche. Anzi, esce a inizio luglio, quando in giro si sente solo robaccia mordi e fuggi. In confronto Manifesto non è un’ottima cena stellata, ma proprio l’ostia benedetta durante la Santa Messa. Divino.