Dazi, l’Ue sospende le contromisure per negoziare con gli Usa. Meloni: «Italia in campo per ottenere accordo equo»


Di fronte al «bullismo economico» di Donald Trump per i dazi al 30% sulle importazioni europee, l’Ue corre ai ripari ma senza chiudere la porta al dialogo. All’indomani dell’amara sorpresa annunciata dallo stesso leader Usa, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha chiarito la posizione di Bruxelles: niente reazioni immediate, piuttosto una strategia attendista che sarà instradata su un doppio binario. «Abbiamo elaborato un secondo elenco di possibili contromisure», ha detto von der Leyen in un punto stampa oggi 13 luglio. «Ma non siamo ancora arrivati a quel punto. Questo è molto importante». L’intenzione, ha precisato, è proseguire sulla via del negoziato, pur «essendo pienamente preparati per tutti gli scenari».
Il piano del doppio binario dell’Ue
A livello tecnico, l’Ue ha già predisposto un piano B per i prodotti americani potenzialmente soggetti a dazi nel caso in cui l’amministrazione statunitense non dovesse fare retromarcia sulla stretta annunciata da Trump. Per ora, però, Bruxelles ha scelto di estendere la sospensione delle contromisure fino all’inizio di agosto, in attesa di verificare se ci siano margini per una soluzione condivisa. Una mossa che evidenzia la volontà di non alimentare una nuova guerra commerciale, ma allo stesso tempo di non farsi trovare impreparata. «Preferiamo una soluzione negoziata», ha ribadito von der Leyen, «e questo resta il nostro obiettivo principale». Posizione questa che sarebbe stata avallata dagli ambasciatori dei 27 Stati membri riunitisi questo pomeriggio a Bruxelles, secondo quanto riporta l’Ansa.
La prudenza di Giorgia Meloni
La linea della prudenza è condivisa anche dall’Italia. Lo ha messo in chiaro Giorgia Meloni con una nota diffusa in serata: «Una guerra commerciale interna all’Occidente ci renderebbe tutti più deboli di fronte alle sfide globali che insieme affrontiamo. L’Europa ha la forza economica e finanziaria per far valere le proprie ragioni e ottenere un accordo equo e di buon senso», sostiene la premier. Sottolineando che il governo «è in stretto contatto con la Commissione europea e con tutti gli attori impegnati nella trattativa sui dazi» e che dunque l’Italia «farà la sua parte, come sempre». Già nelle scorse ore il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, aveva chiarito che il nostro Paese «non vuole lo scontro con gli Usa, ma bisogna difendere le aziende, la nostra industria e i nostri lavoratori». Concorde il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che in mattinata ha dichiarato: «Sappiamo che non abbiamo alternativa al negoziato. Se applicassimo misure di ritorsione innescando una guerra commerciale, le conseguenze sull’economia dei due continenti sarebbero devastanti».
La posizione di Francia e Germania
Le contromisure dell’Ue ai dazi annunciati da Donald Trump? «Non arriveranno prima del 1 agosto. Ho avuto colloqui intensi con Macron, con Ursula von der Leyen e venerdì con il presidente americano. Vogliamo usare le prossime due settimane e mezzo per risolvere la situazione», ha riferito dal canto suo il cancelliere tedesco Friedrich Merz all’emittente pubblica Ard. Per il suo ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, «la nostra mano resta tesa, ma non ci faremo piacere tutto. Se non si riuscirà a negoziare una soluzione equa, dovremo prendere decise contromisure per proteggere imprese e posti di lavoro in Europa». E d’altronde lo stesso Emmanuel Macron, come indicato già ieri sera, continua a guidare il fronte di chi parla più apertamente di un’Europa che non dovrà avere paura, se necessario, di combattere una guerra commerciale con gli Usa con tutte le armi a disposizione, inclusa quello dello Strumento Ue anti-coercizione.