Impiccato a un albero coi polsi legati, a fianco un sacco pieno di ossa: il giallo della morte di Mahmar Amar


È stato identificato come Mahmar Amar, 30 anni, di origine senegalese, il corpo ritrovato impiccato a un albero nei boschi di Rocca di Papa, in provincia di Roma. Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione, con i polsi legati, ed è stato rinvenuto ieri mattina a ridosso di via Roma, una delle arterie che conducono al centro della cittadina. A pochi metri dal corpo, i soccorritori hanno trovato anche una sacca contenente ossa, presumibilmente umane, priva del cranio. A dare l’allarme è stato un residente della zona, attirato dal forte odore proveniente dalla boscaglia. Convinto di trovare un animale morto, si è addentrato nel bosco con una pala, scoprendo invece il corpo del ragazzo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno isolato l’area e avviato i rilievi scientifici per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Le indagini sono in corso, mentre oggi è arrivato l’esito dell’identificazione del corpo.
Il mistero delle ossa
Gli elementi che compongono il quadro del ritrovamento sono inquietanti. Il cadavere di Mahmar Amar era appeso a un albero, con le mani legate e i pantaloni abbassati. Non lontano dal corpo, gli investigatori hanno trovato delle ossa in stato avanzato di deterioramento. Tra i resti mancava il cranio. A pochi metri, anche alcuni effetti personali e documenti, che potrebbero appartenere a un’altra persona. Al momento non è possibile stabilire se i due ritrovamenti siano collegati, né se si tratti di un suicidio inscenato o di un duplice omicidio. Sulle braccia sarebbero stati trovati alcuni segni. Ma tutte le ipotesi restano aperte. Saranno l’autopsia sul corpo e le analisi del Dna sulle ossa a fornire risposte.
Chi era Mahmar Amar
Il nome di Mahmar Amar era già noto alle autorità locali. Circa un mese fa, era stato soccorso dal 118 e trasportato in ospedale dopo essere stato trovato completamente nudo e in stato confusionale proprio nella stessa zona. Aveva costruito un piccolo rifugio di fortuna tra gli alberi, dove viveva isolato. È accanto a quel rifugio improvvisato che è stato ritrovato ieri il suo corpo, lasciando intendere che quella porzione di bosco fosse ormai diventata la sua casa.
Foto di copertina da archivio