Ultime notizie DaziDonald TrumpGazaJannik SinnerUcraina
POLITICAAdolfo UrsoAeroportiFiumicinoMinacce

Il ministro Urso spiega con una lettera perché la moglie Olga ha saltato la fila a Fiumicino con la scorta: «Mia moglie è stata minacciata»

16 Luglio 2025 - 14:41 Stefania Carboni
Chi è Adolfo Urso
Chi è Adolfo Urso
Il ministro scrive a La Repubblica e racconta di una lettera minatoria con due proiettili arrivata in ministero. Ma è polemica

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso continua a difendere la scelta della scorta che ha permesso di far saltare la fila al terminal 3 di Fiumicino alla moglie Olga Sokhnenko. Una vicenda che è stata sollevata dall’attore Luca Zingaretti su Instagram, con un video in cui l’attore non cita il ministro (oggi uscito allo scoperto su Repubblica con un’intervista). Sempre dallo stesso quotidiano è il ministro, con una lettera, a motivare perché la scorta stesse accompagnando sua moglie in aeroporto. E perché abbia chiesto di “scavalcare” gli altri passeggeri. «Mia moglie è stata minacciata, è compito della scorta la valutazione delle condizioni di sicurezza», spiega Urso.

Urso e la lettera con due proiettili

«Caro Direttore, non è corretto affermare che non abbia risposto alla domanda se ritenevo giusto scavalcare la fila, perché la risposta era già contenuta nell’affermazione precedente in cui evidenziavo che “è compito della scorta la valutazione delle condizioni di sicurezza”, la quale deve decidere in totale autonomia, come prescrive la circolare interna del servizio scorte n.601/I/B18-11/9195/OES/2013/R del 16 ottobre 2013. Vista la rilevanza da lei attribuita al video di Zingaretti in merito al fatto che ho deciso di accompagnare mia moglie e mio figlio sino al check-in per la consegna dei bagagli, prima di recarmi al ministero, sono costretto a rivelarle che, in data 27 ottobre 2023, è giunta al Mimit una lettera minatoria con due proiettili in cui si faceva esplicito riferimento alla possibilità di colpire mia moglie, se non avessi cambiato atteggiamento in riferimento alle mie attività istituzionali sulle procedure di golden power che, come noto, sono coperte da riservatezza», scrive, tra l’altro il ministro. «Nello specifico, la lettera minatoria faceva riferimento a decisioni precedentemente assunte, sostenendo di conoscere luoghi di residenza e abitualmente frequentati, nonché altri inquietanti elementi che mi hanno imposto di non rendere pubblica la denuncia, che subito feci al Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma per consentire all’autorità giudiziaria di compiere i dovuti accertamenti. Anche per questo – conclude Urso – io e mia moglie abbiamo deciso di mantenere una particolare discrezione e cautela. Mi auguro che lei comprenda».

Le polemiche

«Ho letto vagamente e non conosco la vicenda nel merito. Al di là di questa, Urso ne combina una al giorno. Il carrello della spesa, l’Ilva, Industria 5.0…. Urso deve andare a casa per i suoi clamorosi insuccessi ministeriali, indipendentemente dalla moglie. Prima va a casa e prima il Paese riparte», ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva. «Toppa peggio del buco. Ho avuto la scorta quando ero ministro. Mia moglie e’ salita sulla macchina di servizio due volte in 5 anni in occasione di pranzi ufficiali. Far saltare la fila del check in all’aeroporto alla propria famiglia nulla ha a che fare con la sicurezza. E’ semplicemente cafonaggine e prepotenza. E dirlo con chiarezza non e’ populismo ma doverosa presa d’atto che questi comportamenti finiscono per ricadere sulla reputazione della classe politica nella sua totalità»”, ha invece affermato il leader di Azione Carlo Calenda.

leggi anche