Roberto Formigoni: «Ho la riabilitazione, posso tornare a candidarmi»


«Con la riabilitazione non avrò problemi: se voglio, potrò correre. Per il momento resto fermo e non mi candido, ma per prudenza dico: “Mai dire mai”». Ma «per favore non scriva che ritorno in politica». È un Roberto Formigoni ambivalente quello che oggi annuncia a Lorenzo Giarelli sul Fatto Quotidiano la sua voglia di politica. «La gente mi avvicina, mi dimostra affetto, non ha mai creduto alla mia colpevolezza», sostiene il politico vicino a Comunione e Liberazione. Intanto ha firmato l’atto di costituzione del movimento Per un’Italia Migliore (Pim), di cui sarà presidente onorario. E il centrodestra lo ha accolto di nuovo a braccia aperte.
Il non ritorno di Formigoni
«Non torno in politica e non fondo un partito. La mia è una semplice attività di consulenza, un incarico onorifico. Da qualche anno lavoro volentieri insieme a Esaarco (Confederazione degli esercenti di agricoltura, artigianato e commercio, ndr) e “Per un’Italia migliore” nasce in seno a quell’esperienza. Ma ci sarà un presidente effettivo, il mio sarà solo un supporto. Ci ho tenuto a dare una mano perché è importante che in questa situazione di scarsa partecipazione alla politica ci sia gente che si impegna», dice lui. Che poi però precisa: «Ricevo sempre affetto. Non solo dai dirigenti di partito, quelli che parlano sul palco, ma dalla gente normale. Non hanno mai creduto alla mia colpevolezza, fin dall’inizio. Lei lo sa che nei primi 5 mesi in carcere ho ricevuto 4 mila lettere? Lettere vere, non cartoline con scritto: “Forza Roberto”. Ce le ho ancora tutte».
Tutti lo vogliono
Poi sembra quasi minacciare: «La vicinanza del popolo l’ho sempre sentita. La gente mi esprime sempre apprezzamento e affetto. Solo in pochi mi hanno voltato le spalle, ma ricordo bene tutti i nomi». Mentre il nuovo movimento «non è in competizione con Forza Italia. Fa riferimento al centrodestra, guarda al centrodestra, c’è scritto anche nello statuto. Vuol dare suggerimenti e idee a quell’area politica, ma senza far danno ai partiti».
I leader di destra
Dice di aver mantenuto i contatti con Antonio Tajani, Ignazio La Russa, Maurizio Lupi: «Giorgia Meloni? Non la sento da tanto. Ma non entriamo nei dettagli, non mi faccia la psicoanalisi». Poi la promessa: «Io continuo a leggere, studiare, approfondire, in questo senso non sono mai uscito dalla politica e ho sempre dato il mio contributo. Ma non ho creato un movimento per candidarmi e Pim non è il “mio” movimento. Nel 2025 e nel 2026 non ci sono elezioni che mi riguardano, nel 2027 si vota per le Amministrative a Milano, ma con tutto il rispetto non ho molta voglia di fare il consigliere comunale. Però poi ci sono le Politiche e le Regionali.Con la riabilitazione non avrò problemi: se voglio, potrò correre. Per il momento resto fermo e non mi candido, ma per prudenza dico: “Mai dire mai”».