Lettera dei Nobel a von der Leyen e De Luca per cancellare il concerto di Valery Gergiev a Caserta: «Sostiene le politiche di Putin»


Sono oltre 700 le firme alla lettera che chiede la cancellazione del concerto diretto da Valery Gergiev – direttore d’orchestra russo e noto simpatizzante di Vladimir Putin – in programma il 27 luglio a Caserta. Il documento – indirizzato a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e a Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania – chiede, tra le altre cose, anche l’istituzione di un’inchiesta sull’utilizzo di fondi pubblici per eventi legati alla propaganda russa nel territorio dell’Unione Europea e la promozione di un fondo culturale dedicato agli artisti che si oppongono al regime putiniano.
Le firme illustre della petizione
La petizione è stata sottoscritta da oltre 700 persone, tra cui alcuni premi Nobel, in poco meno di un giorno. Tra i firmatari illustri figurano Oleksandra Matviichuk (direttrice del Centro per le Libertà Civili di Kiev, Premio Nobel per la pace 2022), Oleg Orlov, Svetlana Gannushkina e Irina Scerbakova di Memorial (Premio Nobel per la pace 2022), gli scrittori Herta Müller (Premio Nobel per la letteratura 2009), Jonathan Littell (Prix Goncourt 2006) e Mikhail Shishkin (Russian Booker Prize 2000), il coreografo Alexei Ratmansky (New York City Ballet, Dutch National Ballet), la storica Anna Foa (Premio Strega saggistica 2025) e la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno. «Questo concerto, finanziato con fondi pubblici, segna il ritorno simbolico di Gergiev sulla scena culturale europea. Non si tratta di un atto neutrale. È un gesto politico – scrivono i firmatari – che rischia di legittimare il regime che rappresenta e la violenza che continua a scatenare».
La mobilitazione anche su Change.org
Un’altra petizione parallela, lanciata dall’Associazione dei Russi Liberi in Italia sulla piattaforma Change.org, ha raccolto in poche ore oltre 16mila firme. La richiesta, rivolta alla Regione Campania, è di annullare il concerto di Gergiev del prossimo 27 luglio alla Reggia di Caserta. «Utilizza consapevolmente il proprio nome e prestigio per legittimare l’aggressione e la dittatura. Da anni sostiene apertamente il potere russo, ha partecipato a eventi in supporto dell’annessione della Crimea e ha ribadito pubblicamente la propria fedeltà a Vladimir Putin, anche dopo l’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina», si legge nell’appello.
L’ultimo concerto al Bolshoj di Mosca
L’ultima opera diretta da Valerij Gergiev è andata in scena giovedì 17 luglio al teatro Bolshoj di Mosca, che ha chiuso la stagione con «Semjon Kotko» di Sergej Prokofiev. Prima dell’inizio dello spettacolo, scrive Repubblica, sono state proiettate alcune immagini accompagnate da propaganda putiniana. «Nel 2014 una giunta ha preso il potere a Kiev e ha iniziato a reprimere i suoi cittadini. In risposta è stata proclamata la Repubblica Popolare di Lugansk. Invece di negoziare, il regime criminale di Kiev ha iniziato la distruzione del Donbass», si leggeva su una delle slide. E poi ancora: «Nel febbraio 2022 l’esercito russo è intervenuto in aiuto degli abitanti del Donbass che lottavano per la propria vita e libertà da otto anni».
Tajani: «Gergiev a Caserta? Non lo ha invitato il governo»
A intervenire sul concerto di Gergiev è anche il vicepremier, Antonio Tajani. «Non lo ha invitato il governo, lo ha invitato il presidente della regione Campania. Ha un passaporto olandese, può girare all’interno dell’Europa», ricorda il titolare della Farnesina. Sul palco del congresso della Cisl, il leader di Forza Italia ribadisce che l’esecutivo «non c’entra nulla» con quell’evento e che lui, personalmente, è contrario all’invito del direttore d’orchestra russo.
Foto copertina: EPA/Robert Ghement | Il direttore d’orchestra russo Valerij Gergiev in una foto del 2021