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Garlasco, terza udienza dell’incidente probatorio. Dalle analisi della spazzatura alle impronte in casa Poggi: cosa verrà analizzato

23 Luglio 2025 - 13:51 Stefania Carboni
garlasco impronta 33 difesa Andrea sempio
garlasco impronta 33 difesa Andrea sempio
La procura ha negato la richiesta di ammettere l'impronta 33, trovata su un muro della casa. Una richiesta presentata dalla difesa di Sempio, che ora replica: «Il pm non accoglie le richieste della parte offesa».

Oggi a Pavia si sta tenendo la terza udienza dell’incidente probatorio sul caso Garlasco. Saranno analizzati sacchetti e oggetti trovati tra i rifiuti della villetta per cercare impronte digitali. L’obiettivo è capire chi li abbia maneggiati, mentre proseguono gli accertamenti sul DNA e sulle tracce già raccolte. E c’è una novità: la procura ha negato la richiesta di ammettere l’impronta 33, trovata su un muro della casa di Chiara Poggi (attribuibile ad Andrea Sempio). La richiesta era stata fatta dalla difesa del neo indagato del nuovo filone, ed è stata respinta. Non solo, l’incidente probatorio riguarderà, dal punto di vista dattiloscopico, la spazzatura trovata in casa Poggi e i fogli di acetato con le impronte prese all’epoca. All’esame sulla spazzatura si era opposta la difesa di Sempio. «Questo perché – ha spiegato l’avvocata di Sempio, Angela Taccia – ho ribadito che se manca il presupposto del corretto sequestro non ci dovevano essere nemmeno gli accertamenti genetici». «Dal punto di vista genetico è già uscito che a carico del mio assistito non c’è niente. Per sicurezza la gip vuol fare tutti gli accertamenti possibili», ha concluso .

La difesa di Sempio: «Non accoglie le richieste della persona offesa»

cIl Codice prevede che la Procura debba fare delle indagini anche nell’interesse dell’indagato. La Procura di Pavia le ha estese anche nell’interesse del condannato ma non accoglie le richieste della persona offesa». Queste le parole di Gianluigi Tizzoni, il legale della famiglia di Chiara Poggi a proposito del rifiuto da parte della procura, a cui si è associata la difesa di Andrea Sempio, di non ammettere nell’incidente probatorio sull’omicidio di Garlasco la traccia 33 attribuita ad Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta sull’omicidio del 2007.

«Dicono che noi abbiamo paura della verità e si oppongono a un accertamento»

«Più cose vengono viste dalla polizia scientifica, da un perito terzo, e meglio è – ha spiegato Tizzoni – Noi non ci opponiamo. È la Procura che non accoglie la richiesta di estendere questa valutazione terza all’impronta 33. Non c’è problema». «La Procura ha la sua linea – ha aggiunto Tizzoni – e giustamente la porta avanti. Io ho chiesto l’estensione dell’incidente probatorio alla valutazione dell’impronta 33, per vedere se c’erano le minuzie sufficienti per attribuirla a Sempio: non l’hanno concessa e il giudice non la può concedere in assenza dell’ok della procura». «Dicono che noi abbiamo paura della verità e si oppongono a un accertamento quando viene demandato a un giudice terzo.- ha detto ancora -. Noi invece alle richieste della Procura non abbiamo detto di no».

Difesa di Stasi: «Non abbiamo mai chiesto incidente probatorio su quell’impronta»

«Di solito le foto si possono vedere tante volte. Noi non abbiamo mai chiesto incidente probatorio su impronta 33. È stato chiesto da altri», ha detto uno dei legali di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, commenta il fatto che la Procura abbia negato la richiesta di ammettere all’incidente probatorio l’impronta 33 trovata su un muro della casa di Garlasco in cui fu uccisa Chiara Poggi e attribuita dalla stessa Procura ad Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta. «È una fotografia, poi ci sarà un giudice che decide. Se vi sarà una richiesta di estenderlo a questa fotografia, il giudice deciderà», ha concluso De Rensis.

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