La Bce lascia i tassi invariati: «Panorama eccezionalmente incerto a causa delle controversie commerciali»


La Bce non cambia il costo del denaro. Al termine dell’ultima riunione di politica monetaria del consiglio direttivo della Banca centrale si è dunque deciso di lasciare invariato sia il tasso di interesse al 2% per i depositi che quello al 2,25% sui rifinanziamenti. Gli addetti ai lavori si attendevano che non ci sarebbe stato un taglio, com’era avvenuto nelle ultime sette volte, ma un segnale di cautela in un momento di incertezza. «Sinora l’economia ha mostrato nel complesso buona capacità di tenuta in un difficile contesto mondiale. Al tempo stesso, il panorama resta eccezionalmente incerto, soprattutto a causa delle controversie commerciali» scrive la Bce in una nota.
Approccio basato sui dati
«Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine», aggiungono da Francoforte. Il consiglio specifica, inoltre, che non ha in mente un percorso specifico da seguire sui tassi, ma che le decisioni saranno basate su un approccio data driven: «Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse si baseranno sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi ad esse connessi, alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, nonché della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria».