Freedom Flottilla, gli italiani fermati a due passi da Gaza potrebbero tornare presto a casa


Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato stamane con il ministro israeliano Gideon Sa’ar. I due militanti italiani fermati stanotte a bordo della nave della Freedom Flotilla sono arrivati nel porto di Ashdod dove verranno assistiti dal personale dell’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Il ministro Sa’ar ha indicato che la procedura prevede che i partecipanti alla manifestazione avranno due opzioni: firmare una dichiarazione per andare in aeroporto e lasciare subito il Paese; venire fermati presso una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato nei prossimi 3 giorni. Lo riporta una nota della Farnesina. Ieri la nave Handala ,su cui viaggiavano 21 attivisti della Ong, si è avvicinata alle acque di Gaza. Mentre la barca punta simbolicamente a «rompere l’assedio» imposto da Israele sulla Striscia, le forze navali israeliane hanno attivato il blocco di sicurezza marittima.
La richiesta di sblocco degli aiuti di Food For Gaza
Il ministro degli esteri italiano ha poi discusso con Sa’ar dell’informazione ricevuta nella serata di ieri sulla pausa umanitaria a Gaza, insistendo tuttavia che le operazioni militari debbano esser interrotte definitivamente. Tajani ha ripetuto la richiesta di aprire al più presto in maniera definitiva anche all’ingresso e alla distribuzione permanente di aiuti alimentari e sanitari nella Striscia, inclusi i materiali dell’iniziativa italiana Food for Gaza. In merito al caso della Freedom Flotilla il ministro ha anche aggiornato della situazione il Sindaco di Messina, città da cui proviene uno dei due connazionali coinvolti.