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Tajani: «Provo dolore per Gaza, la Palestina va costruita poi va riconosciuta. Non esiste ancora un unico stato»

27 Luglio 2025 - 09:08 Stefania Carboni
antonio tajani
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Il ministro degli Esteri ad Avvenire è cauto ma «Netanyahu non ascolta nessuno e Hamas si fa scudo con i civili»

«Provo dolore per Gaza, Netanyahu non ascolta nessuno e Hamas si fa scudo con i civili». Queste le parole, in un’intervista ad Avvenire, del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Se ci fosse qualcosa in grado di fermare Netanyahu, l’avremmo già fatto e deciso» spiega. E aggiunge: «Secondo noi l’unico modo per far vincere la pace fra Israele e Palestina è interrompere la guerra e tornare alla politica, alla diplomazia». «Le nostre parole sono ferme da mesi e le ribadiamo: la reazione di Israele è sproporzionata. Tel Aviv ha vinto la guerra, non c’è alcun motivo per continuare i bombardamenti che uccidono civili. Dobbiamo convincerli a fermarsi. E stiamo facendo di tutto».

«Non esiste ancora uno Stato»

Sul riconoscimento dello Stato di Palestina il ministro è cauto: «Va prima costruito e poi riconosciuto. Ad oggi in Palestina esistono due entità separate, Cisgiordania e Gaza, non esiste ancora uno Stato. Noi vogliamo che nasca, che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. E siamo disponibili a mettere i nostri contingenti per una missione dell’Onu a guida araba, per raggiungere questo obiettivo». Poi aggiunge: «L’accusa al governo italiano è anche quella di continuare collaborazioni con Israele nel campo della difesa. Abbiamo interrotto le forniture militari dal 7 ottobre 2023 rispettando la legge italiana. E il ministero della Difesa ha smentito le ultime indiscrezioni di giornali». Per Tajani «o partiamo da questo dato o ci arroventiamo in una guerra di slogan che non avvicinerà la pace nemmeno di un centimetro».

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