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Aggressione al turista ebreo all’autogrill di Lainate, arriva la contro denuncia: «Ci ha insultati e ha alzato lui le mani per primo»

31 Luglio 2025 - 07:20 Stefania Carboni
aggressione autogrill ebrei
aggressione autogrill ebrei
L'esposto presentato da due fratelli che facevano parte del gruppo. «Ci ha detto figli di puttana palestinesi, terroristi»

Sull’aggressione antisemita all’autogrill di Lainate verso un 52enne francese c’è una contro denuncia. La fanno i presunti aggressori del turista ebreo francese. Racconterebbe una diversa versione dei fatti, secondo quanto rivela Il Fatto Quotidiano. «Quell’uomo ha iniziato a fissarci con insistenza perché parlavamo arabo. E ha rivolto la sua attenzione alle donne del gruppo, perché indossavano del ciondoli raffiguranti la cartina geografica palestinese», riporta l’esposto. L’uomo avrebbe, secondo il gruppo, insultato la comitiva, prima di prendere in mano il cellulare e girare il video. «Ci ha detto figli di puttana palestinesi, terroristi. Lo abbiamo capito perché parliamo francese. Ci ha sfidato a uscire con insulti e provocato inneggiando “Am Ysrael Chai, viva Israele”». E sul pestaggio dichiarano: «Dice di essere la vittima, ma è stato lui il primo a colpire: ha dato una testata a me e un pugno a mio fratello».

«Racconto del turista fuorviante»

«L’uomo che oggi accusa falsamente i miei patrocinati – spiega l’avvocato dei due, Federico Battistini-, di essere stato aggredito per motivi di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ha rivolto alla compagna di uno dei due di origine palestinese gesti offensivi, insulti razzisti e sessisti e minacce. Qualificare quanto accaduto come espressione di razzismo e antisemitismo è completamente fuorviante, oltre che lesivo della reputazione dei miei assistiti. La versione dei fatti esposta dal signore francese è parziale e tendenziosa e ha finito con il fomentare un clima di odio che costituisce un serio pericolo per la loro incolumità». «Per inciso, sono cittadini italiani senza alcuna simpatia verso gruppi che incitano a comportamenti d’odio. Al contrario, sono impegnati insieme a persone di varia nazionalità (anche ebree – forse intendeva israeliane o religione ebraica ndr) per combattere ogni forma discriminazione e violenza», sottolinea il legale. Intanto il francese aggredito, Elie S., ha dichiarato dichiarato dalla Francia di essere pronto a lottare per avere giustizia. Sulla vicenda indagano la Digos e la Procura di Milano. Al vaglio sia testimoni oculari (un testimone sembra smentire il racconto dei due fratelli) che il circuito di video sorveglianza dell’autogrill. Perché le immagini peseranno non poco davanti alle denunce presentate.

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