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Il grande giorno dei dazi con gli USA: via all’aliquota del 15 per cento. Bruxelles continua a trattare per il settore farmaceutico e gli alcolici

01 Agosto 2025 - 06:24 Stefania Carboni
dazi 1 agosto
dazi 1 agosto
Assente per ora una dichiarazione congiunta tra gli Stati Uniti e l'Unione europea. Cosa si aspettano i mercati europei e come si stanno muovendo tra Bruxelles e Washington

Oggi 1° agosto scattano i dazi tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, con l’aliquota flat del 15 per cento per quasi tutto l’export Ue, alcolici compresi. Quanto stabilito a Turnberry però, sottolineano i giornali di oggi, ancora non. è “nero su bianco” in una dichiarazione congiunta. E anche se quel testo, che potrebbe arrivare tra settimane, non ha un «valore giuridico vincolante», per Bruxelles, ancora qualche preoccupazione resta. Per esempio, il Messaggero, oggi riporta cosa ritiene che Bruxelles si aspetta dal settore farmaceutico: i dazi rimarranno a zero sui medicinali ancora per una settimana, salvo passare al 15% quando il dipartimento del Commercio USA dichiarerà chiusa l’indagine settoriale in merito. 

Si tratta ancora, nel mirino i farmaci ma anche l’acciaio

Anche perché è sopratutto su questi ultimi due capitoli, specifica il Corriere della Sera, che gli europei continueranno a premere nelle prossime settimane, forse mesi, per ottenere una tariffa più bassa. A mezzogiorno di ieri, Olof Gill, portavoce del Commissario Ue per il Commercio Maros Sefcovic, aprendo il briefing con i giornalisti a Bruxelles aveva dichiarato: «Ci aspettiamo che il presidente Usa firmi l’ordine esecutivo, portando i dazi non al 30, ma al 15% è un passaggio che fa parte degli accordi. Ora la palla è nel campo degli Stati Uniti». E poi manca anche chiarezza su acciaio, alluminio e rame. L’Europa vuole il sistema di quote differenziate introdotto da Joe Biden. In sostanza si stabilisce un azzeramento per alcuni settori tassando l’eccedenza al 50 per cento. Una soluzione che non convince i trumpiani. Sul tavolo resta anche la «web tax» e l’apertura dei mercati europei all’agroalimentare americano. Una carta che la Commissione vuole giocare, tirando il freno.

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