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Nel pacco reso di Amazon trovano 6 mila euro, nessuno li reclama: che fine hanno fatto

02 Agosto 2025 - 21:41 Ugo Milano
amazon reso facile
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Il denaro era rimasto un anno fermo nell’ufficio oggetti smarriti. Ora servirà per sistemare il verde pubblico di Spilamberto

Era un pacco come tanti, uno dei tantissimi che ogni giorno transitano nel centro logistico di Amazon a Spilamberto, nel modenese. Ma quando un addetto alla gestione dei resi lo ha aperto, nel febbraio del 2024, ha trovato qualcosa di molto diverso dal solito prodotto restituito: al suo interno c’erano 6.325 euro in contanti. Nessuna ricevuta, nessuna indicazione chiara su mittente o destinatario. Solo mazzette di banconote, ordinatamente disposte. Il dipendente, spiazzato, ha avvisato subito il caporeparto. Da lì, la vicenda è finita direttamente sulla scrivania della polizia locale.

Le indagini sul pacco: si cerca ancora il mittente

Sono partite le indagini. I carabinieri hanno esaminato il pacco, cercato tracce, visionato documenti, verificato i numeri di spedizione. Ma nonostante gli accertamenti, non è stato possibile risalire al legittimo proprietario del denaro. Nessuna denuncia, nessuna richiesta di smarrimento, nessun errore dichiarato. Nemmeno dopo che la notizia, inizialmente tenuta riservata, ha iniziato a circolare. La somma è così finita nel limbo degli oggetti smarriti. In base alla procedura prevista dalla legge, il denaro è rimasto sotto custodia per dodici mesi, in attesa che qualcuno lo reclamasse. Ma dopo un anno esatto, nessuno si è fatto avanti. Il pacco, ormai senza un proprietario identificabile, è tornato formalmente ad Amazon.

La donazione al comune di Spilamberto

A quel punto, il colosso dell’e-commerce ha scelto di non trattenere il denaro. Ha contattato il Comune di Spilamberto e ha deciso di devolvergli l’intera somma. Nessun vincolo d’uso, nessuna richiesta di visibilità. «Ho chiesto al referente aziendale se avessero una preferenza su come usare quei soldi. Mi hanno risposto che potevamo decidere in autonomia», ha raccontato Francesco Vecchi, assessore alle attività produttive, intervistato dalla Gazzetta di Modena. «Abbiamo quindi scelto di destinarli alla manutenzione del verde pubblico».Una decisione che ha trasformato un misterioso ritrovamento in un piccolo investimento per la comunità. I soldi serviranno a sistemare aree verdi, spazi comuni e giardini, migliorando la qualità della vita in paese. «Un gesto positivo – ha aggiunto Vecchi – che ci ha colpiti anche per l’onestà di chi ha trovato quel denaro. Non era scontato che venisse segnalato».

Tra le ipotesi, il riciclaggio di denaro

Ma la vicenda, per quanto formalmente conclusa, resta avvolta nel mistero. Si è trattato di un errore banale – magari uno scambio di colli – oppure c’era dietro qualcosa di più opaco? Tra le ipotesi considerate dagli inquirenti, anche quella di un tentativo maldestro di riciclare denaro o spostarlo senza lasciare tracce. Ma nessun elemento concreto ha permesso di confermare questo scenario. Un’altra possibilità è che il pacco fosse destinato a un privato, magari con modalità poco ortodosse, e che sia finito nel circuito dei resi per sbaglio. Quel che è certo è che l’episodio non ha avuto precedenti nei centri Amazon della zona. Né l’azienda né le autorità avevano mai affrontato una situazione simile.

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