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Dl sport, evitato il braccio di ferro col Colle. La maggioranza recepisce tutti i rilievi di Mattarella (e salva l’agosto dei parlamentari)

04 Agosto 2025 - 23:41 Sofia Spagnoli
Il provvedimento dovrà tornare alla Camera per una nuova lettura, entro la settimana

Alla fine, governo e maggioranza hanno scelto la via della prudenza istituzionale. Sul decreto Sport, approvato dal Senato in seconda lettura, sono stati integralmente accolti i rilievi sollevati dal Quirinale. L’esecutivo compie così un passo indietro, allineandosi alle indicazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Scontro istituzionale con il Colle, evitato. Il capo dello Stato aveva, infatti, espresso perplessità su alcuni punti contenuti negli articoli 11 e 9 quater del testo. In risposta, la commissione Bilancio di Palazzo Madama, riunitasi oggi, 4 agosto, intorno all’ora di pranzo, ha approvato un emendamento presentato dal relatore Andrea Paganella (Lega), volto a sopprimere i due commi dell’articolo 11, ritenuti critici dal Quirinale. Anche per l’articolo 9 quater, è stato depositato un emendamento soppressivo a firma di Giorgio Salvitti (Fratelli d’Italia), con l’obiettivo di rimuovere l’altro punto contestato. Ora la palla passa di nuovo alla Camera dei deputati.

Cosa dicevano i punti soppressi dell’articolo 11

Il primo punto dell’articolo 11 su cui il presidente Mattarella ha chiesto un intervento riguarda la Commissione incaricata di verificare i conti delle società di calcio e basket. La maggioranza aveva inizialmente previsto un canale preferenziale per l’assunzione, a tempo determinato, di personale proveniente direttamente dalle federazioni sportive. Una soluzione che, secondo il Quirinale, rischiava di andare in contrasto con il principio costituzionale dell’accesso alla pubblica amministrazione tramite concorso. Il secondo rilievo concerne invece la disposizione che attribuisce al giudice ordinario (e non al Tar) la competenza sulle controversie relative al versamento dei contributi annuali da parte di federazioni e società alla Commissione. Una norma priva dei requisiti di urgenza richiesti per il ricorso al decreto-legge.

Cosa prevedeva l’articolo 9 quarter

Poi, l’articolo 9-quater. Il dl prevedeva che nei casi di concessione di un contributo statale superiore a 5 milioni di euro a favore dell’organizzatore di un evento sportivo di rilevanza nazionale o internazionale il governo indicasse la società Sport e salute spa (che gestirà oltre 7 milioni per l’America’s Cup e le Atp Finals di tennis) per la gestione e l’organizzazione dell’evento. La previsione era stata inserita alla Camera, a sentire il governo, per rendere il testo omogeneo con la nuova governance delle Atp Finals che prevede l’ingresso nell’organizzazione, accanto alla Federazione italiana tennis e padel, anche di Sport e Salute. Una norma su cui il presidente della Fitp Angelo Binaghi ha espresso contrarietà.

L’iter parlamentare

Con l’ultimo voto registrato alle 21 passate, l’Assemblea del Senato ha rispedito alla Camera per una nuova lettura il Dl Sport, evitando così una rottura col presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il voto finale è atteso per mercoledì 6 agosto, dopo l’approvazione del decreto legge sull’economia.

Le ferie “salve” dei politici

Un sospiro di sollievo anche per i parlamentari: le vacanze estive restano salve. Se governo e maggioranza non avessero recepito i rilievi del Quirinale, in particolare sull’articolo 9 quater, il rischio concreto era che il presidente Mattarella rinviasse il testo alle Camere. Uno scenario che, con la scadenza del decreto fissata al 29 agosto, avrebbe potuto costringere le Aule a un ritorno anticipato in pieno agosto per evitare la decadenza del provvedimento. Invece, grazie al passo indietro dell’esecutivo e alla piena accoglienza delle osservazioni del Colle, l’iter del decreto si avvia verso una conclusione nei tempi previsti. Calendario parlamentare intatto. Ferie comprese.

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