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Raoul Bova, il Garante della privacy contro Fabrizio Corona (e non solo): «Audio e conversazioni private, chi le diffonde sarà sanzionato»

06 Agosto 2025 - 16:54 Diego Messini
Raul Bova e Fabrizio Corona
Raul Bova e Fabrizio Corona
L'Autorità ha avviato un'istruttoria sulla vicenda delle conversazioni tra l'attore e la modella Martina Ceretti: «Violata la privacy»

Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria a seguito della diffusione dell’audio o di estratti di conversazioni private di Raoul Bova. Obiettivo del fascicolo aperto è quello di accertare eventuali violazioni della normativa privacy e delle Regole deontologiche dei giornalisti. L’audio «diffuso senza consenso proviene da una conversazione privata via chat tra l’attore e un soggetto terzo», sottolinea il Garante della privacy. Cosa ancor più grave, «il contenuto è stato successivamente rilanciato sui social, spesso accompagnato da post, video e vignette dal tono ironico o denigratorio, ottenendo un’ampia risonanza mediatica». A diffondere a sua insaputa audio e chat di Raoul Bova, come noto, è stato Federico Monzino, che li ha inviati all’ex paparazzo dei vip Fabrizio Corona. Per mille euro in contanti e il numero di uno spacciatore, come ha poi ammesso lo stesso pr milanese davanti agli investigatori. Il “lavoro” lo ha poi completato lo stesso Corona, pubblicando i contenuti privati sul suo canale YouTube Falsissimo.

Le azioni legali intentate da Raoul Bova e la mossa del Garante

Era stato lo stesso Bova, assistito dai suoi legali, ad adire il Garante delle privacy chiedendo la rimozione delle chat pubblicate su Falsissimo senza il suo consenso. Tra le richieste dei legali dell’attore c’era il blocco della diffusione dei messaggi privati con la modella Martina Ceretti e la rimozione di tutto il materiale correlato da siti, social e piattaforme. Azione legale che si aggiunge alla querela per diffamazione presentata da Bova e all’indagine per tentata estorsione ai danni dell’attore stessa avviata dalla procura di Roma. Ora il Garante avvisa però non solo Corona, ma tutti gli attori del sistema mediatico, ufficiale o ufficioso che sia: l’ulteriore diffusione dell’audio della discordia o di contenuti estratti dalla conversazione privata «potrà comportare l’adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno, anche di carattere sanzionatorio», è l’avvertimento dell’Autorità

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