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Anni di cantieri, feste private e sorveglianza pervasiva, la vita impossibile dei vicini di Mark Zuckerberg: «Ha occupato il nostro quartiere»

10 Agosto 2025 - 22:52 Ugo Milano
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Da oltre dieci anni, il fondatore di Meta ha investito più di 110 milioni di dollari per acquistare almeno 11 abitazioni nella stessa area. Un «progetto invasivo» fatto di bunker sotterranei e una scuola privata abusiva

Crescent Park, un tempo tranquillo quartiere residenziale e benestante di Palo Alto nella Silicon Valley, California, è oggi teatro di tensioni e malcontento. Il motivo? L’ingombrante presenza di Mark Zuckerberg. A rivelarlo è un lungo articolo del New York Times. Da oltre dieci anni, il fondatore di Meta ha investito più di 110 milioni di dollari per acquistare almeno 11 abitazioni nella stessa area, trasformando Crescent Park in una sorta di enclave privata. Quello che doveva essere un semplice investimento immobiliare si è, infatti, trasformato – secondo molti residenti – in un «progetto invasivo» fatto di anni di «cantieri, bunker sotterranei, sorveglianza pervasiva e pure una scuola privata abusiva».

Alte siepi e spazi sotterranei 

Zuckerberg ha circondato la sua proprietà con alte siepi, ha fatto scavare oltre 650 metri quadrati di spazi sotterranei – definiti ufficialmente «scantinati», ma soprannominati dai vicini «bat-caverna» – e ha convertito un’abitazione in una scuola per 14 bambini, violando – a detta del quotidiano di New York – il regolamento comunale. Eppure, almeno sei adulti, tra cui quattro insegnanti, hanno lavorato lì durante l’anno scolastico appena concluso. Gli edifici vengono, inoltre, utilizzati per eventi e feste private, con furgoni, catering e musica ad alto volume. La sorveglianza è costante: telecamere sulle case vicine, guardie private che filmano i passanti o li interrogano mentre camminano sul marciapiede.

Il malcontento dei residenti

Secondo Michael Kieschnick, residente e vicino del miliardario, «nessun quartiere vuole essere occupato, ma è proprio questo che è successo». In molti si chiedono perché Zuckerberg non abbia scelto zone più isolate e adatte a un compound di lusso, come Atherton o Woodside, evitando di destabilizzare un quartiere urbano già consolidato. Non mancano nemmeno le critiche al Comune di Palo Alto, accusato di eccessiva condiscendenza. Nel 2016, il progetto originale di Zuckerberg fu respinto da una commissione comunale, ma l’imprenditore ha comunque portato avanti la trasformazione del quartiere, acquistando e ristrutturando le case una alla volta. Anche la polizia è finita nel mirino. Recentemente ha creato una zona di rimozione forzata su una strada pubblica per permettere a Zuckerberg di ospitare un barbecue in giardino, impedendo ai vicini di parcheggiare per ore. «È come se la città lavorasse per lui», ha detto un altro residente.

La replica della famiglia Zuckerberg

Il portavoce Aaron McLear ha affermato che la famiglia rispetta profondamente la comunità e adotta misure per limitare i disagi: come regolare le telecamere su richiesta, rimborsare i dipendenti per evitare il parcheggio in zona, e avvisare i vicini prima di eventi rumorosi. «Mark, Priscilla e i loro figli vivono a Palo Alto da oltre un decennio», ha detto McLear. «Fanno del loro meglio per essere buoni vicini».

Regali, feste e cuffie antirumore

Secondo alcuni residenti, il team di Zuckerberg ha tentato di alleviare il malcontento con piccoli gesti: ha inviato bottiglie di vino, cioccolatini e ciambelle, e persino cuffie antirumore. Ma per molti non basta. «Abbiamo provato a coinvolgerli nelle iniziative di quartiere, a essere accoglienti. Ma ogni tentativo è stato respinto», ha raccontato un vicino di lunga data. Zuckerberg, nel frattempo, continua a espandersi: acquisti sotto falso nome tramite società immobiliari, privacy assoluta, e nessuna intenzione di trasferirsi altrove. Ai vicini non resta, quindi, che resistere (scontenti) oppure vendere.

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