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Anna Tatangelo: «Passai per sfascia famiglie, per anni ho pianto di nascosto. Ora invece sono in tour con il pancione»

11 Agosto 2025 - 11:36 Alba Romano
anna tatangelo
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Da Sanremo fino alla nuova vita con il compagno Giacomo, l'artista si racconta al Corriere: «Uscivo da casa truccata, vestita da adulta, poi piangevo al telefono con mia madre»

«Per anni, mi sono sentita sbagliata. Gigi aveva vent’anni più di me, una famiglia, e io venivo descritta come la rovina famiglie anche se ci siamo messi insieme che era già separato. Ma il nostro sentimento era puro, infatti, è durato 15 anni. Non ho mai risposto, per proteggere quell’amore e non alimentare tensioni fra lui e la sua ex: volevo sembrare grande, forte, all’altezza della situazione, ma dentro, soffrivo. Uscivo da casa truccata, vestita da adulta, poi piangevo al telefono con mia madre». Queste le parole di Anna Tatangelo che, in un’intervista al Corriere della Sera, della sua carriera ma anche della sua vita privata. Dal suo ex, Gigi D’Alessio, con cui ha avuto Andrea a Giacomo, il nuovo compagno, ex calciatore, oggi allenatore e da cui aspetta un bambino.

«Ho visto volare qualche schiaffo su mamma e su noi figli»

I primi passi a Sanremo 2002, che vinse nella sezione Giovani. «A casa si facevano sacrifici, eravamo quattro figli, i miei si svegliavano alle cinque per fare il pane tipico di Sora e, poi, sono stata catapultata nel mondo dello spettacolo, della musica, del gossip… Mi sentivo dire che sembravo una vecchia, ma se non conosci la storia di una persona, capire è difficile. Non aiutava che avessi un carattere chiuso, perché vengo da una famiglia patriarcale, severissima, e questo mi aveva reso una ragazzina introversa». «Tipo: in gita non si andava, a dormire da un’amica nemmeno… Ho visto volare qualche schiaffo su mamma – racconta l’artista – e su noi figli. Mio padre era cresciuto così. Ho perdonato. E ringrazio entrambi: papà, e mamma, che è stata per me lo specchio di ciò che volevo e non volevo diventare: ho sempre creduto che noi donne dobbiamo essere rispettate e amate. Da qui, canzoni come Essere una donna o Rose spezzate. Ho sempre creduto nell’indipendenza. Come tante, sono cresciuta con l’idea che una donna sta a casa, lava, stira, cucina. Io lavo, stiro, ma per amore verso me stessa e mio figlio. L’autonomia, però, è tutto: ti permette di dire basta. Mia madre “basta” non lo disse mai». La sua rivoluzione, il suo rifugio è stata la musica. «Tornavo da scuola, mi chiudevo in una stanza e cantavo. Quando non andavo a scuola, vendevo ciambelle al mercato. Mi lasciavano lì la mattina e mi riprendevano all’ora di pranzo. Vento, freddo,
pioggia: stavo lì. Poi, tornavo a casa e cantavo. La musica mi ha sempre salvata e continua a farlo», racconta.

Il rapporto con Gigi

Sul suo concetto di “esser educata a compiacere” spiega: «Mia madre era così: sempre presente, mai un lamento. E io sono cresciuta cercando di non deludere nessuno, di
essere giusta per gli altri. Poi, salgo sul palco di Sanremo con Michael Bolton e si parla solo di Gigi in prima fila. Canto Bastardo e si parla delle sopracciglia, non dell’interpretazione. A un certo punto, capisci che vivere per piacere agli altri ti allontana da te stessa. Alla terza seduta con la psicoterapeuta, dopo aver parlato solo degli altri, lei mi fa: “E di te, quando parliamo?”. Mi si è acceso qualcosa dentro, ho cambiato passo. Senza quel momento, avrei conosciuto la
depressione». «Più che parlare di Gigi, preferisco prendermi le mie responsabilità: ero io che, per proteggermi, mi ero costruita una maschera. E infatti, a storia finita, ho sentito che era ora di dire che quell’Anna fredda, algida, era in realtà sensibilissima, fragile. Oggi, per la prima volta, non sento il bisogno di nascondere nulla. Né il mio compagno né la mia felicità».

Anna Tantangelo e il tour col pancione

Intanto Tatangelo continua con concerti e tour. Anche in dolce attesa. Finirà, spiega per «settembre, forse ottobre. Dipende da come sto, finora mi sono dovuta fermare solo cinque giorni per far riposare il diaframma». «Mi piace salire sul palco e trasmettere la mia serenità. È un periodo speciale, in cui la ripartenza personale coincide con quella musicale. Nel prossimo disco, mi racconto come mai: cose personali, intime, e la leggerezza ritrovata. C’è anche una Ragazza di periferia 2.0 con un sound più attuale», spiega.

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