Regionali in Calabria, Occhiuto, i malumori nella sua Forza Italia e l’ipotesi piano B se l’inchiesta va avanti. I nomi in campo


Le acque nel centrodestra calabrese sono più mosse di quanto possa sembrare all’apparenza. E a movimentarle è Forza Italia, il partito di provenienza del governatore uscente, Roberto Occhiuto, indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catanzaro, che si è auto-ricandidato, con l’appoggio dei leader di partito. Più che malumori sono frizioni interne agli ambienti regionali: alcuni azzurri criticano il suo approccio gestionale, ritenendolo a tratti «accentratore». «Le decisioni vengono prese in autonomia e gli altri le subiscono», riferiscono. Ma c’è di più, perché sussistono le incertezze legate all’evoluzione delle indagini e ai possibili sviluppi giuridici che riguardano Occhiuto da vicino e che pongono un’ombra sul suo percorso. Sebbene il governatore si sia dichiarato più volte sicuro della propria innocenza, il nervosismo sembra serpeggiare, alimentato dai dubbi che potrebbero emergere dalle indagini in corso. Ma un piano B ci sarebbe già.
Il piano B, la tentazione Wanda Ferro
Il piano B – secondo voci di corridoio – si chiama Wanda Ferro, sottosegretario agli Interni. «È senza dubbio una delle figure più spendibili», affermano fonti, sottolineando «la solidità» del suo profilo istituzionale «uno dei più consolidati in Calabria». Ferro, che aveva già corso per le elezioni regionali nel 2014, fermandosi al 23,59% dei voti contro il 61,41% dell’ex presidente Mario Oliverio, potrebbe entrare in scena qualora le indagini su Occhiuto dovessero prendere una piega imprevista, come nel caso di un eventuale arresto o di una richiesta di misure cautelari.
Più assessorati di peso per FdI
Cambi di scena a parte, una cosa è stata già chiarita con fermezza: Fratelli d’Italia, in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni regionali, si aspetta di ottenere assessorati di peso. Lo ha ribadito anche Wanda Ferro. Non si sa ancora a quale assessorato ambiscano i fratelli. Al momento, escono dalla giunta con una vicepresidenza, ricoperta da Filippo Pietropaolo, e con le deleghe al Turismo e all’Ambiente affidate all’altro assessore regionale, Giovanni Calabrese. In passato, la carica era stata ricoperta da Fausto Orsomarso, poi eletto senatore nel 2022.
Le dimissioni di Torromino
Ma tornando ai malcontenti alle frizioni interne a FI, a conferma di un malcontento che non è solo teorico, recentemente Sergio Torromino, ex deputato e figura di spicco di Forza Italia in Calabria, ha rassegnato le dimissioni da segretario provinciale di Crotone. Nel pieno delle operazioni per la scelta dei candidati alle elezioni regionali. Pur ribadendo, in una lettera inviata ai vertici del partito, il suo credo «nei valori liberali e moderati di questo partito e, soprattutto, nel pensiero e nell’opera del suo fondatore, Silvio Berlusconi» dice che «tuttavia, l’energia propulsiva che aveva rimesso in moto Forza Italia a Crotone si è progressivamente esaurita. Non per mancanza di impegno da parte mia – spiega – che non è mai venuto meno, ma per scelte interne che non condivido, e che si muovono in direzione opposta rispetto ai principi di meritocrazia, rispetto e visione collettiva». Ragioni che, per molti, restano piuttosto fumose e vaghe. I suoi passi sembrano suggerire molto più di quanto sia emerso pubblicamente. Torromino, però, non si espone e, pubblicamente ringrazia Occhiuto «per il lavoro svolto».