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Come farà il Vaticano a diventare 100% green ma senza pagare le tasse allo stato italiano

14 Agosto 2025 - 11:45 Gianluca Brambilla
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Papa Francesco aveva i lavori per un grande impianto fotovoltaico: dai Patti Lateranensi al ruolo del governo, come funziona l'intesa

A dieci anni dalla Laudato si’ – l’enciclica di Papa Francesco dedicata ai cambiamenti climatici – comincia a prendere forma la svolta ecologica del Vaticano. Il pontefice scomparso lo scorso aprile aveva preso un impegno ambizioso: rendere la Santa Sede il primo Stato alimentato al 100% da energia rinnovabile. Per riuscirci, nel 2024 Bergoglio comunicò con una lettera apostolica la decisione di costruire un grosso parco fotovoltaico a Santa Maria di Galeria, fuori Roma, proprio accanto agli studi della Radio Vaticana. Il terreno è stato visitato di recente anche da papa Leone XIV e proprio nei giorni scorsi il governo ha depositato in Senato il disegno di legge per ratificare l’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana per la realizzazione dell’impianto. Ed è proprio in quel documento che spunta un dettaglio rimasto finora fuori dai radar: l’intera operazione sarà esentasse.

Le polemiche sull’elettrosmog e la svolta di Bergoglio

Il nuovo impianto per la produzione di energia verde sorgerà a Santa Maria di Galeria, dove lo Stato pontificio possiede dal 1951 un appezzamento di terreno di circa 430 ettari. È lì che la Santa Sede fece costruire le antenne per trasmettere la Radio Vaticana, scatenando le proteste dei residenti e delle associazioni ambientaliste, che denunciavano – in strada ma anche nelle aule di tribunale – la presenza di inquinamento elettromagnetico. L’avvento di internet ha permesso di risolvere parzialmente il problema e a giugno del 2024 papa Francesco ha deciso di convertire l’ampio appezzamento alla produzione di energia pulita grazie a un impianto agrivoltaico, ossia installando pannelli fotovoltaici a un’altezza tale da non compromettere l’attività agricola nel terreno sottostante. L’energia prodotta, si legge nel motu proprio Fratello Sole firmato da Bergoglio, garantirà «non soltanto l’alimentazione elettrica della stazione radio ivi esistente, ma anche il completo sostentamento energetico dello Stato della Città del Vaticano».

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ANSA/Vatican Media | Papa Leone XIV durante la visita a Santa Maria di Galeria, dove sorge il centro radio in onda corta della Radio Vaticana

Il disegno di legge firmato da mezzo governo italiano

A fine giugno, Italia e Santa Sede hanno raggiunto un accordo per la realizzazione dell’impianto di Santa Maria di Galeria. Nei giorni scorsi, il disegno di legge è stato depositato in Senato e porta la firma di una folta schiera di ministri del governo Meloni: Tajani (Esteri), Piantedosi (Interno), Giorgetti (Economia), Lollobrigida (Agricoltura), Pichetto Fratin (Ambiente), Nordio (Giustizia) e Giuli (Cultura). Nel documento si legge che «da parte italiana l’iniziativa è stata immediatamente condivisa, essendo coerente con la comune partecipazione dell’Italia e della Santa Sede alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici». Persino la battaglia di Lollobrigida contro l’agrivoltaico, che pure aveva creato qualche screzio interno all’esecutivo, sembra acqua passata.

Niente tasse sul nuovo parco fotovoltaico

Ma il disegno di legge firmato da sette ministri del governo Meloni contiene un dettaglio finora non rivelato in pubblico: sul nuovo impianto agrivoltaico la Santa Sede non dovrà pagare alcuna tassa, come previsto dai Patti Lateranensi del 1929 fra Regno d’Italia e Vaticano. Questa esenzione, si legge nella relazione tecnica del ddl, non determina «alcun effetto negativo di gettito, ma solo una rinuncia a maggior gettito». Per l’immissione dell’energia elettrica prodotta dal nuovo impianto nella rete nazionale, l’accordo prevede che «si osserveranno «le regole tecniche previste dalla normativa di riferimento vigente in Italia». Anche per questa operazione, inoltre, «non saranno imposti oneri o adempimenti fiscali alla parte vaticana». Lo stesso avviene anche per il procedimento inverso: il Vaticano – si legge nel ddl – potrà prelevare dalla rete italiana, a titolo gratuito, una quantità di energia elettrica non superiore a quella prodotta dall’impianto agrivoltaico. Il tutto, anche in questo caso, «senza carichi fiscali».

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ANSA/Vatican Media | L’incontro tra papa Leone XIV e la premier Giorgia Meloni

Foto copertina: ANSA/Vatican Media | Papa Leone XIV durante la visita a Santa Maria di Galeria, dove sorgerà il nuovo impianto agrivoltaico voluto da Bergoglio

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