Gaza, la denuncia dell’Onu: «Oltre 1.700 palestinesi uccisi mentre cercavano aiuti da maggio»


Almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza mentre tentavano di ottenere aiuti umanitari tra il 27 maggio e il 13 agosto. Lo denuncia l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, citando dati aggiornati diffusi oggi a Ginevra. Secondo il rapporto, 994 persone sono morte nei pressi dei siti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), mentre altre 766 sono state uccise lungo le rotte dei convogli di rifornimenti.
La responsabilità attribuita all’esercito israeliano
«La maggior parte di queste uccisioni è stata commessa dall’esercito israeliano», si legge nella nota. «Pur essendo a conoscenza della presenza di altri elementi armati nelle stesse aree, non disponiamo di informazioni che indichino il loro coinvolgimento in queste uccisioni». L’Onu ha chiesto che ogni singolo episodio venga indagato «in modo tempestivo e indipendente» e che «i responsabili ne rispondano». La situazione umanitaria nella Striscia resta drammatica, con accesso limitato a cibo, acqua e medicinali e un flusso di aiuti insufficiente per far fronte ai bisogni della popolazione civile.