D’Alema shock su Gaza: «Israele terrorista, se non lo fermiamo ci ritroveremo le bombe sui treni» – Il video
Fra uno, due, al massimo tre anni l’Europa si ritroverà «con le bombe sui treni» per via di quanto sta accadendo a Gaza da quasi due anni a questa parte. È l’allarme-provocazione lanciato da Massimo D’Alema nel corso di un intervento pubblico svolto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno. L’ex presidente del Consiglio, ospite di una rassegna di incontri a Villa Mussio, si è scagliato con veemenza contro Israele per la guerra che conduce dal 7 ottobre 2023 a Gaza, oltre che per le violenze quotidiane in Cisgiordania, ma anche contro l’inconsistenza dell’Europa di fronte alla tragedia. «I palestinesi vengono cacciati dalle loro case e i coloni sono armati per legge, vanno in giro con le armi. Questa è la vita quotidiana dei palestinesi prima del 7 ottobre. Ha preso campo in Israele una destra estremista, fanatica, che ha trovato nella tragedia del 7 ottobre l’occasione per una resa dei conti finale. L’obiettivo è chiaramente un obiettivo di tipo terroristico, cioè non combattere Hamas, ma spingere i palestinesi ad andarsene», ha attaccato dal palco toscano D’Alema. Dispensando lezioni e ricordi dalle sue passate esperienze di premier e poi ministro degli Esteri, l’ex leader del Pds si è spinto sino a sostenere che le uccisioni di civili palestinesi da parte dell’Idf siano volute, cercate, ragionate. «Hanno ucciso ad oggi 271 giornalisti nella Striscia, preferibilmente insieme alle loro famiglie: ammazzo te ma anche i tuoi bambini. Vorrei rassicurare tutti che gli israeliani non fanno questo per errore. Hanno delle tecnologie molto avanzate attraverso le quali individuano le persone che vogliono uccidere. Quando viene sterminata una famiglia non è per errore, ma è perché si vuole sterminare una famiglia».
I doppi standard dell’Occidente e il rischio terrorismo
Quel che è certo, ha sottolineato a chiusura delle sue riflessioni D’Alema, è che tra i palestinesi sta montando un carico di odio i cui effetti dureranno generazioni, e avranno effetti deflagranti – letteralmente – ben oltre il Medio Oriente. «Noi non ci rendiamo conto di quale accumulo di odio e di rancore contro l’Occidente si stia determinando, non solo tra i palestinesi, ma nel mondo arabo in generale. Fra un anno, due anni, tre anni metteranno le bombe nei treni», ha sostenuto l’ex premier evocando scenari di terrorismo più o meno organizzato da Anni di Piombo, per l’Italia stessa o per altri Paesi occidentali non specificati. «Volete un’analisi? Ve la faccio ora. Sono le immagini di quello che accade a Gaza che segnano una generazione nel segno dell’odio. E questo odio lo pagheremo noi se non ci muoviamo al di là dei principi per tutelare la nostra sicurezza e il nostro futuro». Meglio e più efficacemente di quanto non abbia fatto sin qui l’Ue. «Noi abbiamo un accordo con Israele sulla base del quale i prodotti israeliani vengono liberamente venduti nel nostro Paese. Questo accordo reca all’articolo 2 la condizione del rispetto dei diritti umani. Di tutto può essere sospettato Netanyahu, meno che di essere uno che rispetta i diritti umani», ha detto l’ex premier parlando della possibile sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele. E ancora: «Putin è un assassino, e io sono d’accordo, ma è la stessa Corte che ha emesso il mandato di cattura verso Netanyahu. E allora non capisco: noi europei pretendiamo di predicare i diritti umani e il diritto internazionale, ma se non siamo coerenti con noi stessi nessuno ci prenderà più in considerazione». Con le conseguenze shock del caso.