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Il ministro Schillaci revoca le nomine del Gruppo vaccini NITAG. Finì nelle polemiche per alcuni membri sostenuti dai No Vax

16 Agosto 2025 - 11:45 Stefania Carboni
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Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite erano tra i membri indicati. Spesso prima e dopo la pandemia hanno fatto dichiarazioni e considerazioni smentite dalla comunità scientifica

Il ministro della Salute Orazio Schillaci, secondo quanto si apprende, ha firmato il decreto di revoca della nomina di tutti i membri del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag). Nei giorni scorsi il gruppo è finito al centro delle polemiche per le posizioni di due suoi membri in merito alle vaccinazioni. Dopo la firma della revoca di tutti i membri del Nitag, informa il ministero della Salute in una nota, «si ritiene necessario avviare un nuovo procedimento di nomina dei componenti del Nitag per coinvolgere tutte le categorie e gli stakeholder interessati». «La tutela della salute pubblica richiede la massima attenzione e un lavoro serio, rigoroso e lontano dal clamore – dichiara il Ministro Schillaci – con questo spirito abbiamo sempre lavorato e continueremo ad agire nell’esclusivo interesse dei cittadini».

A scatenare le polemiche furono le nomine di Serravalle e Bellavite

Le critiche erano piovute per le nomine di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite. Entrambi, infatti, hanno delle posizioni sulla vaccinazione spesso sostenute dagli attivisti No Vax, espresse prima e durante la pandemia da Covid-19. Serravalle nel corso della sua carriera ha puntato il dito contro alcune vaccinazioni pediatriche, a corredo dei suoi articoli e libri. Mentre Paolo Bellavite, già professore di patologia generale e in pensione dal 2017, scrisse una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la pandemia, con all’interno posizioni smentite dalla comunità scientifica, secondo quanto emerso dall’analisi dei colleghi fact-checker di Facta in un articolo del 2021. Entrambi i due esperti sono stati citati anche in diversi articoli pubblicati da Open Fact-checking, per dichiarazioni ritenute controverse nel dibattito scientifico.

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