Mario Tozzi e gli insulti sulle spiagge libere, lui risponde: «Solo in Italia il mare non è così libero e pulito come altrove. I balneari? Accettino le mie 6 regole»


Più sulla valanga di insulti, Mario Tozzi preferisce concentrarsi sugli apprezzamenti piovuti dopo l’ultimo post polemico sulle poche spiagge libere in Italia. Da quella greca di Naxos, sua preferita ormai da anni, il geologo era tornato all’attacco contro l’eccessiva occupazione dei litorali italiani da parte dei gestori degli stabilimenti balneari. Quelli che lo insultano sono solo «minus habens – dice a Repubblica – Ho avuto 20 mila like, non mi metto a guardare gli insulti di pochi». E non contento del polverone sollevato col primo post, Tozzi ne ha pubblicato un altro in cui si rivolge proprio ai balneari.
Il sistema italiano di gestione delle spiagge per Tozzi è semplicemente ingiusto e andrebbe rivoluzionato: «Lo scrivo con tutta la simpatia per gli amici balneari che stanno inondandoci le orecchie di lamenti: il sistema italiano di sfruttamento delle spiagge di pregio è ingiusto, ambientalmente dannoso e non funziona». La proposta di Tozzi ai balneari è di firmare un documento in cui accettino di ridurre drasticamente la loro presenza sulle coste. Le condizioni proposte da Tozzi sono:
- comune per comune, spiaggia per spiaggia, il 50% deve essere sempre libero, ma non sul totale nazionale, scarichi e impianti industriali sul mare compresi (eh, furbacchioni!);
- del restante 50%, il 20% deve essere attrezzato dai comuni a prezzi calmierati, il 30% può andare a bando;
- i prezzi delle concessioni devono essere riadeguati;
- sulle spiagge non deve rimanere alcuna struttura fra ottobre e aprile;
- tutte le strutture devono essere comunque rimovibili;
- le concessioni non possono superare i 10 anni, poi vanno di nuovo a bando.
Solo in questo modo, spiega Tozzi, «tuteliamo un bene e i diritti di tutti. Come accade in tutti i Paesi del Mediterraneo». In Italia invece «esistono comuni che hanno il 98% delle spiagge in concessione – spiega a Repubblica – Anche a Naxos, dove mi trovo, sono spuntati quest’anno stabilimenti con lettini che in prima fila arrivano a 25 euro, ma nel complesso la Grecia regge. Nessun altro paese del mondo raggiunge i livelli dell’Italia».
C’è chi però sostiene che la spiaggia libera è sempre sporca. Tozzi tira dritto: «Non mi risulta. Chi lo scrive confonde i balneari con degli spazzini. Attorno a me non vedo traccia di sporco, e non ci sono neanche i cestini. Chi trascorre la giornata al mare sa che deve riportarsi via i rifiuti. Anche da presidente del Parco dell’Appia Antica avevo deciso di toglierli, per non attirare topi e gabbiani. Della pulizia si occupa il Comune, come per il resto delle aree pubbliche. Chi vuol farci credere che le spiagge libere siano piene di siringhe o di potenziali stupratori semplicemente afferma il falso. Guardate Copacabana, ci saranno trenta chilometri di spiaggia senza uno stabilimento né rifiuti».