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Milano, sentenza sui rider: 30 centesimi in più a consegna quando il termometro supera i 25 gradi

19 Agosto 2025 - 14:42 Alba Romano
Glovo sospende bonus caldo
Glovo sospende bonus caldo
Glovo condannata a rafforzare le tutele per i lavoratori. Stop al «bonus temperatura» da 20 centesimi e obbligo di fornire dispositivi di sicurezza contro le ondate di calore

Un piccolo passo in avanti nella lunga battaglia per la sicurezza dei rider. Il tribunale del lavoro di Milano, con una decisione depositata lunedì 18 agosto, ha imposto a Foodinho srl – la società che gestisce in Italia il servizio di consegne Glovo – un pacchetto di misure destinate a proteggere i lavoratori dalle ondate di calore. La misura più visibile: un contributo economico di 30 centesimi aggiuntivi per ogni consegna effettuata con temperature superiori ai 25 gradi. Un bonus più vantaggioso rispetto ai 20 centesimi previsti nella misura iniziale, che avevano scatenato non poche polemiche lo scorso luglio.

Dal primo bonus alle proteste

Il caso nasce appunto a inizio luglio 2025, quando Glovo aveva introdotto un “bonus temperatura” che oscillava tra i 5 e i 20 centesimi per consegna in presenza di picchi termici estremi, fino a oltre i 40 gradi. Una misura che, nelle intenzioni dell’azienda, doveva compensare i rischi e i disagi legati al lavoro in condizioni climatiche difficili. La scelta, però, aveva subito sollevato critiche da parte dei sindacati. «Non si può trasformare un pericolo per la salute in un incentivo economico», aveva denunciato la Nidil Cgil, sottolineando il rischio di spingere i rider a pedalare o guidare anche nelle ore più torride pur di guadagnare qualche spicciolo in più.

Il ricorso al tribunale da parte del rappresentate dei lavoratori

Da lì, la decisione del ricorso al tribunale da parte di Riccardo Vittorio Marotta, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale del commercio a Palermo e Trapani, assistito dall’avvocato Carlo De Marchis. Il giudice di Milano, competente per sede legale della società, aveva già imposto a Glovo, lo scorso 8 luglio, di adottare misure urgenti di prevenzione. Oggi, con il provvedimento del 18 agosto, quelle prescrizioni vengono confermate e rafforzate.

Cosa cambia per i rider

La decisione non riguarda solo l’indennità economica, che viene di fatto triplicata rispetto al contestato “bonus caldo” originario. Foodinho dovrà fornire a ciascun rider una dotazione di dispositivi di protezione contro le alte temperature: cappelli con visiera, occhiali da sole, creme solari, borracce termiche e sali minerali. Non solo. L’azienda è tenuta a riconvocare i rappresentanti dei lavoratori per avviare un confronto preventivo sui rischi connessi alle ondate di calore, tenendo conto di fattori specifici come età, genere, gravidanza, provenienza e tipologia contrattuale. Un cambio di passo che, per i sindacati, segna un punto importante nella lotta alla precarietà del settore. «Questa sentenza – osservano dalla Filcams Cgil – restituisce centralità al tema della salute, che non può essere ridotta a una mancia sulle consegne».

Il contesto: dal tribunale al protocollo nazionale

La vicenda Glovo si inserisce in un quadro più ampio. A luglio il governo ha infatti firmato con le parti sociali il primo protocollo nazionale sull’emergenza climatica, documento che introduce linee guida per ridurre i rischi dei lavoratori esposti a temperature estreme. Il testo prevede misure che vanno dall’informazione e formazione, alla sorveglianza sanitaria, fino alla riorganizzazione dei turni nelle ore più fresche. È previsto anche il ricorso agli ammortizzatori sociali in caso di sospensione del lavoro per caldo torrido. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, lo ha definito «il primo protocollo sulle emergenze climatiche, dopo quello sul Covid». Anche in questo caso, sono previsti criteri di premialità Inail per le imprese che aderiranno. I rider, pur non citati esplicitamente nel documento, rappresentano una delle categorie più esposte. Non a caso alcune amministrazioni locali, come la Regione Piemonte, hanno già introdotto lo stop delle consegne in bicicletta e motorino nelle ore più calde.

La multa a Glovo da parte del Garante per la privacy

La sentenza milanese arriva mentre Glovo è già nel mirino delle autorità: il Garante per la privacy ha comminato alla società una multa da 5 milioni di euro per violazioni legate al trattamento dei dati. Ora la questione sicurezza si aggiunge a un quadro di tensioni normative e sindacali che accompagna da anni il settore del food delivery. Per i rider, la partita resta aperta. Il verdetto milanese segna una vittoria sul fronte delle tutele, ma riaccende, in parte, anche il dibattito. Resta da chiedersi se 30 centesimi a consegna siano sufficienti per compensare i rischi di pedalare sotto il sole cocente.

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