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Nitag, scoppia il caso sull’azzeramento della commissione vaccini. Salvini contro Schillaci: «Al ministero qualcosa non va»

19 Agosto 2025 - 13:43 Stefania Carboni
Il vicepremier critica il collega di Palazzo Chigi. Sulla stessa linea del titolare dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. A difendere il numero uno della sanità c'è invece la forzista Licia Ronzulli

«Qui non ci sono dei dogmi e da un comitato consultivo di 20 persone azzerare chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto. Detto questo, il Ministro ha deciso, ha deciso di testa sua, cioè prima ha nominato la Commissione, poi se l’è auto azzerata». Queste le parole del vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini commentando l’azzeramento della commissione vaccini da parte del ministro Schillaci. «Evidentemente al ministero c’è qualcosa che non funziona perché o si è distratto prima o si è distratto dopo delle due l’una, visto che le ha firmate lui e li ha rimossi lui», ha proseguito Salvini, che ha poi aggiunto: «Secondo me aver azzerato la Commissione è stato un pessimo segnale anche dal punto di vista scientifico e culturale». Schillaci aveva azzerato i 22 componenti dell’organismo centrale per elaborare le politiche vaccinali (Nitag), perché due di questi, l’ex ematologo Paolo Bellavite e il pediatra Eugenio Serravalle, erano accusati di sostenere posizioni no vax o comunque controverse sui vaccini.

Lollobrigida: «La storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto»

Una critica, quella di Salvini contro Schillaci, che non è isolata. Stamane a Il Foglio il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha dichiarato: «La storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto. Lo è statisticamente ma lasciare spazio a tesi diverse e non soffocarle è la strada maestra. Gli organismi plurali servono a contenere idee differenti». E se Giorgia Meloni bolla (non senza irritazione) la scelta del ministro come «autonoma e non condivisa», Lollobrigida aggiunge: «Beh, ora gode di ampio consenso anche tra le opposizioni a quanto ho letto». E sull’appoggio giunto al ministro della Sanità dalla forzista Licia Ronzulli, risponde «se per questo anche Gasparri lo ha difeso, quindi Schillaci gode del 100% dei consensi». Sull’ipotesi di eventuali dimissioni del ministro e la nascita o meno della nuova commissione sui vaccini, il ministro spiega che «sicuramente a queste domande saprà rispondere il collega, non certo io».

Ronzulli difende il ministro Schillaci: «Atto di responsabilità»

«È stato un atto di responsabilità e tutela verso i cittadini», ha spiegato stamane a La Stampa, la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, esponente di Forza Italia. «Era giusto e doveroso sgombrare il campo da ogni ambiguità, per non minare la fiducia collettiva nel sistema sanitario – rimarca -. Credo sia fondamentale che chi siede in organismi così delicati abbia una storia di coerenza con i dati scientifici». A settembre si dovrà stilare una nuova lista di componenti del Nitag. «Quando si parla di salute pubblica e di vaccini bisogna affidarsi solo alla scienza e a chi ha competenze riconosciute. Non potranno esserci esponenti portatori di visioni che mettono in dubbio uno degli strumenti più efficaci di prevenzione e di tutela della salute pubblica – sottolinea -. Il Nitag non deve essere visto come un tavolo di confronto fra diverse opinioni, né come espressione di varie posizioni politiche individuali dei partiti, ma come uno strumento tecnico di lavoro». «La scienza è basata sulle evidenze e non sulle opinioni. La sicurezza e l’efficacia delle campagne vaccinali devono poggiare su basi scientifiche solide, riconosciute e condivise dalla comunità medico-scientifica internazionale», ha aggiunto. A settembre rischia di esserci una battaglia nel centrodestra? «Mi auguro sinceramente che non accada. La nuova commissione deve nascere con serenità, perché il suo compito è troppo delicato per essere messo in discussione da logiche di scontro. Parliamo di un organismo tecnico, che deve basarsi su competenze qualificate, indipendenza e credibilità scientifica. È questo che garantisce autorevolezza alle decisioni e genera fiducia dei cittadini».  E infine: «Sono convinta che, proprio per l’importanza del tema, si riuscirà, come abbiamo sempre fatto, a lavorare tutti con responsabilità, evitando polemiche e contrapposizioni».

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