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Madonna di Trevignano, la santona Gisella Cardia a processo per truffa aggravata: «Il suo sangue sulla statua per un giro di offerte»

01 Settembre 2025 - 16:16 Ugo Milano
madonna trevignano gisella cardia
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Secondo l'accusa, la siciliana e il marito avrebbero finto miracoli e apparizioni ottenendo migliaia di euro in elargizioni dai fedeli

Le lacrime di sangue sulla statua della Madonna a Trevignano Romano non erano miracolose, ma portano il materiale genetico di Gisella Cardia. Le promesse – ovviamente mai mantenute – di moltiplicazioni di «pizze e gnocchi», con cui la santona era riuscita a strappare ai fedeli migliaia di euro in donazioni (in un caso addirittura 123mila). Dopo mesi di indagini e dibattiti, la procura di Civitavecchia ha chiuso le indagini e ha chiesto il rinvio a giudizio per Gisella Cardia, il cui vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla, e il marito Gianni. A loro carico pesa l’accusa di truffa aggravata in concorso.

L’accusa alla santona di Trevignano: «Artifici e raggiri»

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la santona di Trevignano Romano aveva costruito insieme al compagno di vita un complesso sistema di «artifizi, raggiri» e inganni per attirare fedeli e ottenere donazioni. La ormai celebre statua della Madonna piangente lacrime di sangue aveva immediatamente messo in moto non solo un giro di elargizioni ma anche sospetti e teorie. Chi fin da subito aveva ipotizzato l’utilizzo di sangue animale, in particolare suino, si è visto poi confermati i sospetti dopo le analisi del genetista Emiliano Giardina, secondo cui il materiale ematico non sarebbe appunto frutto di intervento divino bensì sarebbe della stessa santona.

Il giudizio della Chiesa e il commento degli avvocati: «Clima di evidente pregiudizio»

Sulla questione si è anche espressa più volte la Chiesa Cattolica, che ha insistito sull’inesistenza delle apparizioni e sulla falsità delle dichiarazioni di Gisella Cardia. Per gli avvocati della coppia, Solange Marchignoli e Giuseppe Marazzita, la richiesta di rinvio a giudizio era già data per assodata: «Non siamo sorpresi, ma l’indagine si è svolta in un clima di evidente pregiudizio», hanno commentato parlando a Fanpage. «Sarà durante il processo che si potrà finalmente instaurare un reale contraddittorio tra le parti, davanti a un giudice terzo. Da parte nostra, affrontiamo questa fase con serenità e fiducia nella giustizia».

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